Deplorevole

Ipovedente derubato in strada dello smartphone: conteneva tantissimi ricordi

Giovedì 7 agosto, intorno alle 18.30, Martino Gigliotti, ipovedente, è stato avvicinato da un uomo che, in un batter d’occhio, gli ha sfilato dal taschino della camicia il cellulare

Ipovedente derubato in strada dello smartphone: conteneva tantissimi ricordi

Ipovedente derubato in strada dello smartphone: conteneva tantissimi ricordi. Stava aspettando la figlia, come in un pomeriggio qualunque, nei pressi della siepe che costeggia la prima rotondina del parcheggio del piazzale del mercato a Calusco d’Adda. Un momento di normalità, interrotto bruscamente da un gesto tanto rapido quanto vile.

Ipovedente derubato in strada dello smartphone: conteneva tantissimi ricordi

Giovedì 7 agosto, intorno alle 18.30, Martino Gigliotti, ipovedente, è stato avvicinato da un uomo che, in un batter d’occhio, gli ha sfilato dal taschino della camicia il cellulare. Non un telefono qualsiasi, ma un Samsung che custodiva al suo interno le foto e i ricordi della moglie, scomparsa due anni fa.

Quando Gloria, la figlia, è arrivata, ha trovato il padre scosso e senza parole: «Mi ha raccontato quello che era appena successo e non ci ho più visto – spiega – Ho provato a inseguire il ladro per cercare di recuperare il cellulare».

Il malvivente, descritto come un uomo di origine presumibilmente straniera, di corporatura magra, alto circa un metro e sessanta, con capelli corti, si è dileguato velocemente verso le viette di via Gramsci, per poi sparire tra i passaggi che si affacciano sul piazzale del mercato.

«L’ho visto mentre correva verso il piazzale Italcementi – prosegue – Ho tentato di inseguirlo in macchina, perché a piedi non avrei avuto possibilità, ma l’ho perso di vista. Purtroppo è stato inutile». Un furto che non si limita alla perdita materiale, ma che porta con sé dolore, rabbia e umiliazione.

«In quel telefono c’erano le foto e i ricordi di mia mamma – sottolinea Gloria – Cose che non si possono sostituire. E’ terribile pensare che qualcuno possa approfittarsi così di un uomo con disabilità, indifeso, colpendo ciò che per lui aveva un valore affettivo enorme».

Dopo l’accaduto, Gloria Gigliotti e il padre si sono recati subito dai Carabinieri per sporgere denuncia. Un passo obbligato, ma compiuto con la consapevolezza amara che il cellulare, molto probabilmente, non verrà mai ritrovato. Per questo, la donna ha deciso di raccontare l’episodio anche sui social, nella speranza che il racconto potesse servire da monito e sensibilizzare la comunità.

«Lo so, il cellulare non lo rivedremo più – ammette Gloria – ma è giusto che tutti sappiano cosa è successo. Non si è trattato solo di un furto: è un’offesa alla dignità di una persona».

Il post della donna ha rapidamente raccolto decine di commenti: in molti hanno espresso solidarietà e vicinanza alla famiglia Gigliotti, ma anche rabbia e preoccupazione per il ripetersi di episodi simili in paese. Un sentimento di preoccupazione e insicurezza che diversi cittadini stanno vivendo in questi ultimi tempi. La figlia non nasconde la sua frustrazione e la preoccupazione per la sicurezza in paese.

«Servono più controlli – afferma – perché episodi come questo non dovrebbero mai accadere, soprattutto a danno delle persone più fragili. Non è possibile avere paura di andare in giro».