La discussione

Vendita della ex scuola di Cagliano: il Comune dice no alla proposta della minoranza

Bocciata la mozione presentata e discussa in Consiglio comunale nei giorni scorsi dal capogruppo di minoranza Marco Manzoni

Vendita della ex scuola di Cagliano: il Comune dice no alla proposta della minoranza
Alienare, ovvero vendere, l’immobile un tempo adibito a scuola di Cagliano, per evitare di incorrere in spese elevate di ristrutturazione. Questo l’obiettivo della mozione presentata e discussa in Consiglio comunale nei giorni scorsi dal capogruppo di minoranza Marco Manzoni che, nei mesi scorsi, è venuto a conoscenza del problema.

Vendita della ex scuola di Cagliano: il Comune dice no

«Tale fabbricato, sito lungo la via Alessandro Manzoni, presenta uno stato manutentivo edilizio ed impiantistico che necessità di un sostanziale e importante intervento di manutenzione e di adeguamento energetico e strutturale – spiega Manzoni – Da parecchi anni, all’interno vivono come affittuarie due famiglie che, siamo venuti a conoscenza, sarebbero interessate all’acquisto dell’edificio. Ci risulta inoltre che il Comune abbia ricevuto questa richiesta. Chiediamo di inserire l’immobile nel piano delle alienazioni 2025 e di procedere con l’avviso pubblico».
Marco Manzoni
Una risposta, prima della bocciatura della mozione, è arrivata dal consigliere di maggioranza Ettore Anghileri: «Si chiede alla Giunta comunale di assumere una decisione che rientra nella sfera “discrezionale” dell’organo stesso e che, allo stato attuale, non intende assumere decisioni su un’eventuale alienazione».
Ettore Anghileri
«Ad oggi, l’immobile costituito da 2 unità abitative risulta concesso in locazione a privati – ha precisato Anghileri – I suddetti contratti di locazione sono stati recentemente rinnovati per 4 anni, fino al 30 settembre 2028. Si ritiene, entro la suddetta scadenza e tenuto conto dei tempi di attivazione di un’eventuale procedura di alienazione, nonché di una diversa volontà delle parti, di valutare l’opportunità di procedere in tal senso».
Poi conclude: «Occorre ricordare che, a fronte dei contratti stipulati, il Comune incamera annualmente un canone di locazione complessivo pari a circa euro 5.950 euro. Nessuna spesa ad oggi, invece grava sul bilancio comunale.
Pertanto “il perseguimento dell’interesse pubblico”, indicato nella mozione a giustificazione della stessa, appare infondato».