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Cittadinanza onoraria a Giuseppe Crippa di Technoprobe: “Un esempio da seguire”

Il fondatore dell'azienda di Cernusco Lombardone è scomparso a inizio luglio all'età di 90 anni

Cittadinanza onoraria a Giuseppe Crippa di Technoprobe: “Un esempio da seguire”

«Un uomo dai grandi valori e un esempio da seguire».
Queste le parole utilizzate in apertura della seduta consiliare di lunedì 28 luglio 2025 dal sindaco Gennaro Toto per comunicare all’Assise la volontà di conferire la cittadinanza onoraria a Giuseppe Crippa, imprenditore brianzolo e fondatore di Technoprobe, azienda di Cernusco leader mondiale nella produzione di probe card per il test dei microchip, che è scomparso lo scorso 5 luglio.

Cittadinanza onoraria a Giuseppe Crippa di Technoprobe

Nato a Robbiate nel 1935, Crippa ha lasciato un’impronta indelebile nel settore della microelettronica, trasformando un’attività nata in un garage in un colosso globale, con una valutazione in Borsa superiore ai 3,5 miliardi di euro. La sua carriera ebbe inizio negli anni ’60, con ruoli di rilievo presso Sgs Microelettronica e successivamente Stmicroelectronics. A 60 anni, dopo aver accettato il pensionamento, decise di reinvestire la propria liquidazione per fondare Technoprobe, supportato dai Cristiano e Roberto e alla moglie Mariarosa Lavelli. Da una piccola realtà artigianale, l’azienda si è rapidamente espansa, arrivando ad avere sedi in tutto il mondo e clienti prestigiosi come Apple, Samsung, Intel e Tsmc.

Toto: “Un uomo dai grandi valori, un esempio da seguire”

«Vorrei proporre al Consiglio di conferire la cittadinanza onoraria a Giuseppe Crippa, un imprenditore illuminato che ha contribuito a portare diversi progetti sul nostro territorio, come ad esempio la donazione di un hub vaccinale per tutto il territorio durante il periodo del Covid, gesto che gli è valso il titolo di Cavaliere della Repubblica – ha concluso Toto con convinzione – Crippa è stato quindi un uomo dai grandi valori e un esempio da seguire, quindi la mia proposta vuole essere un riconoscimento da parte di tutta la comunità per quello che ha fatto».
Nicolò Bramati