Raid vandalico al parchetto di via Aldo Moro a Briosco., poco distante dal nostro territorio. Nel notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 luglio, ignoti hanno preso di mira la statua della Madonnina, distruggendola in tre parti e lasciata abbandonata a terra.
Vandalizzata la statua della Madonna
I residenti della zona, molto legati a questo luogo speciale, non solo per i brioschesi ma per tutti coloro che sono soliti fermarsi per rivolgere una preghiera, si sono risvegliati con l’amaro in bocca e con tanta rabbia per quanto accaduto, come raccontano i colleghi di PrimaMonza.it.
Una bravata? Certamente un atto di poco gusto che, prontamente segnalato, il primo cittadino di Briosco, Antonio Verbicaro, si è immediatamente attivato per far ripristinare e riportare la Madonnina nel suo splendore originale.
«Ho chiesto a Corrado Riva della Fornace artistica se poteva sistemarla e così è stato. L’abbiamo portata nel suo laboratorio. Si è messo subito al lavoro per il paese. Anche il piedistallo su cui poggia è stato rovinato, provvederemo a sistemarlo in tempi brevi», ha ribadito il sindaco Verbicaro.

«E’ una classica Madonna di Lourdes. Onestamente non conosco la sua storia e la sua origine – ha sottolineato il titolare della Fornace artistica – E’ posta in un luogo non centrale ma in una zona residenziale, comunque poco visibile. E’ stata realizzata in cemento. Quando mi è stato chiesto di sistemarla ho immediatamente preso l’incarico. Di fatto non è stato un grosso lavoro per me, sono abituato ai restauri per la mia attività e poi questa statua è un simbolo del territorio. Ho semplicemente inserito due supporti in ferro incollati con del cemento chimico. Il restauro è quasi completato con gli ultimi ritocchi per le crepe che si sono create a causa della caduta. E’ stato un lavoro semplice, dobbiamo solo aspettare che il cemento chimico inserito si possa asciugar bene prima di riposizionarla».
Episodio simile a Barzago
Il vandalismo avvenuto a Briosco ricorda quello consumatosi nel mese di maggio a Barzago, quando ignoti avevano distrutto la teca della Madonna di Fatima. Anche in quel caso la condanna era stata ferma. “Un gesto spregevole, avvenuto in un luogo sacro e simbolico, che ha visto la rottura dei vetri della statua, la distruzione di candele e di altri simboli religiosi, colpendo non solo un simbolo cristiano, ma anche un emblema universale di maternità, amore e protezione” aveva commentato la sindaca Melissa Cereda.