Tentata estorsione a un imprenditore IL VIDEO
Le prime minacce sono iniziate nella primavera dell'anno scorso, a novembre 2024 una brutale aggressione. In cinque sono finiti in arresto
Tentata estorsione ai danni di un imprenditore della provincia di Bergamo: cinque persone sono finite in arresto. L'operazione è stata messa a segno nella mattinata di oggi, venerdì 28 febbraio 2025, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo, in collaborazione con gli altri uomini dell'Arma della compagnia orobica.
Tentata estorsione, cinque in arresto
I fatti risalgono al mese di aprile del 2024, quando un soggetto di nazionalità italiana, residente in provincia di Bergamo, aveva incaricato un avvocato di contattare un imprenditore bergamasco attivo nel settore degli autotrasporti, esortandolo a versargli la somma di un milione e trecentomila euro.
Tale cifra sarebbe stata dovuta al richiedente dal defunto padre dell’imprenditore come restituzione di un presunto prestito, in realtà inesistente.
La prima aggressione dello scorso novembre
Non avendo ricevuto alcun pagamento, il soggetto ha deciso di passare all’azione: il 6 novembre 2024 ha incaricato tre cittadini rumeni di organizzare una violenta aggressione ai danni dell’imprenditore, al fine di spaventarlo e indurlo a versare la somma richiesta nei mesi precedenti.
I tre, a bordo di una Nissan Micra grigia, hanno atteso l’imprenditore fuori dalla sua abitazione e, quando quest’ultimo è uscito a bordo della propria vettura, lo hanno assalito, prima colpendo l’auto con delle mazze e successivamente speronandolo.
Fortunatamente con prontezza l’imprenditore era riuscito a fuggire in retromarcia ad alta velocità, seminando gli aggressori ed evitando conseguenze ben più gravi per sé e per il giovane figlio che era in macchina con lui.
A seguito di quest’aggressione la vittima aveva deciso di denunciare l’accaduto ai militari della Stazione Carabinieri di Ponte San Pietro, che avviavano le indagini informando l’Autorità Giudiziaria.
Ma dopo l’agguato, il presunto estorsore, in data 22 novembre 2024, aveva contattato nuovamente l’imprenditore in forma anonima, intimandogli di pagare la somma richiesta e avvertendolo che, in caso contrario, non sarebbe arrivato a festeggiare il Natale.
Nuovamente, il 9 dicembre 2024, sempre in forma anonima, l’indagato inviava un messaggio dal contenuto minatorio, minacciando gravi conseguenze sia all’imprenditore che ad una sua sorella. Non ricevendo quanto richiesto, il 18 dicembre 2024 reiterava le proprie richieste estorsive recandosi insieme a un altro cittadino rumeno presso la ditta dell’ex compagno della sorella dell’imprenditore, minacciando velatamente anche quest’ultimo.
Le indagini dei Carabinieri
I Carabinieri del Nucleo Investigativo, che hanno condotto le indagini sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bergamo, sono riusciti a ricostruire l’intera dinamica estorsiva. Nel corso di due distinte perquisizioni eseguite nel mese di gennaio 2025, i militari hanno recuperato i telefoni utilizzati per effettuare le telefonate e inviare i messaggi minatori. In particolare, un cellulare è stato trovato nella disponibilità del principale indagato, mentre l’altro era in possesso del suo complice rumeno, al quale aveva ceduto il dispositivo poco dopo le ultime minacce telefoniche.
Gli arresti di oggi
Questa mattina il presunto mandante del tentativo di estorsione, un uomo di 53 anni, è stato arrestato presso la propria abitazione e successivamente condotto alla Casa Circondariale di Bergamo. Il presunto complice rumeno, che lo aveva accompagnato nella visita all’ex compagno della sorella dell’imprenditore era già detenuto per un altro reato e ha ricevuto la notifica dell’ordinanza direttamente in carcere.
Per quanto riguarda i tre rumeni responsabili dell’aggressione, i Carabinieri del Nucleo Investigativo, tramite i canali di Cooperazione Internazionale, hanno accertato nelle settimane scorse che erano stati arrestati in flagranza per furto in abitazione in Slovenia: pertanto sulla base di questa informazione, il gip ha emesso un mandato d’arresto europeo, che è stato notificato ai tre presso il carcere di Celje in Slovenia.