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Geopolitica e mercati finanziari: incontro a Valmadrera

I risultati del 2024 sono stati decisamente positivi, ma quest’anno occorrerà maggiore cautela L’incertezza riguarda l’inflazione e la volatilità. I dazi di Donald Trump? Non spaventano

Geopolitica e mercati finanziari: incontro a Valmadrera
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Per spiegare il nuovo mondo, gli equilibri geopolitici, i mercati finanziari e il bisogno di protezione assicurativa, mercoledì scorso, nello splendido scenario del ristorante Al Terrazzo a Villa Giulia di Valmadrera, Allianz Bank ha messo in campo un tris d’assi: Emanuele Vizzini, General Manager Investitori Sgr, Enzo Corsello, Country Head Italy at Allianz Global Investors, e Roberto Casucci, Head of Agents Network Management and Business Development at Allianz. Ne è uscita una serata decisamente interessante e stimolante ben condotta da Federica Antonelli e Stefano Cairoli, due giovani e preparati consulenti finanziari che fanno parte del team di Consulenti Finanziari Allianz Bank di Lecco che comprende anche Giuseppe Antonelli e Stefano Fossati.

Geopolitica e mercati finanziari: incontro a Valmadrera

Il primo sguardo è stato rivolto all’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle. «I risultati del 2024  come ben sapete sono stati decisamente positivi – ha esordito Vizzini – Si ipotizzava un rallentamento dell’economia Usa, ma così non è stato. Abbiamo avuto una volatilità contenuta sui mercati azionari, nonostante le variabili geopolitiche, le guerre e le elezioni. L’andamento positivo degli indici azionari ha trovato conferma nei buoni risultati conseguiti dalle aziende. Però hanno fatto bene pochi mercati, soprattutto quello americano, mentre la crescita ha riguardato pochi titoli, soprattutto quelli tecnologici, i “magnifici sette”. L’incertezza adesso riguarda l’inflazione: rimarrà? rallenterà? E’ ancora presto per dirlo! Le banche centrali stanno pilotando il costo del denaro verso un ribasso, anche se in misura più marcata in Europa rispetto agli Usa, dove Bce e Fed stanno avendo un comportamento divergente, che proseguirà anche quest’anno. La Bce deve tagliare il costo del denaro perché in Europa, soprattutto in Germania, le cose non stanno andando molto bene e quindi c’è la necessità di stimolare l’economia del Vecchio Continente. Noi ci aspettiamo un taglio di tre quarti di punto. Negli States la comunità finanziaria ha un atteggiamento ancora positivo, percepisce una buona salute dell’economia anche per i prossimi mesi e così la Fed gioca un po’ di sponda e i tassi rimarranno  più alti rispetto a quelli europei. Poi c’è la novità del Giappone dove, dopo vent’anni, è tornato l’ottimismo in presenza di un’inflazione un po’ più alta mentre la Banca Centrale dovrà alzare i tassi, oggi attestati allo 0,5%».

Il mondo assicurativo sta riscontrando sempre maggiore interesse tra i clienti, soprattutto imprenditori, anche perché le gestioni separate sono una delle asset class. «Con il cliente ragioniamo sui rischi che possono minare la solidità aziendale e in questo lavoro di consulenza siamo decisamente facilitati perché Allianz è una realtà molto forte, strutturata e solida con alle spalle una banca di tutto rispetto». Secondo Casucci il rischio assicurativo è ben presente tra gli imprenditori, anche se con qualche differenza perché i piccoli hanno meno possibilità rispetto ai grandi per tutelare se stessi e le loro imprese. Il rischio cyber è un po’ sottovalutato dalle Pmi mentre c’è più attenzione nei confronti delle coperture catastrofali.
La svolta antiambientalista di Donald Trump ha un po’ spaventato Casucci: «Il presidente Usa è uscito dagli accordi di Parigi e promette di estrarre più petrolio di prima. Queste scelte avranno un impatto sull’ambiente. Lo stiamo già vedendo, anche in Italia dove gli eventi catastrofali sono sempre più frequenti e incidono in misura sempre maggiore sui bilanci delle assicurazioni e dello Stato che vuole uscirne. Non a caso è stato varato un provvedimento che obbliga le imprese ad assicurarsi dagli eventi catastrofali: una scelta che ad oggi è stata fatta dal 6% delle Pmi e dal 45% delle altre imprese».
Ma dopo un 2024 spumeggiante quali sono le attese per il 2025? Una prima e puntuale risposta è arrivata da Corsello che, come di consueto, ha offerto un prezioso quadro della geopolitica. «Il presidente Donald Trump è un personaggio complesso, spesso non crede in quello che dice, fa molti annunci, cambia opinione con facilità, impatta fortemente sulla narrazione ed è un fattore di accelerazione della volatilità. Dal 1989, anno della caduta del muto di Berlino, ad oggi abbiamo un mondo più frammentato e il presidente Usa sta contribuendo ad esacerbare questa caratteristica. Oggi dobbiamo essere più prudenti  nell’allocazione dei portafogli».
I dazi di Trump non spaventano eccessivamente la comunità finanziaria. «Rappresentano uno degli aspetti più controversi del nuovo presidente, ma sono uno strumento per riequilibrare la bilancia commerciale – ha aggiunto Corsello - Gli Usa hanno un saldo negativo soprattutto nei confronti di Cina ed Europa: le sanzioni  possono servire anche a  provare  a riequilibrare questi eccessi. La Cina però arriva meglio equipaggiata per fronteggiare questo fenomeno, mentre l’Europa è meno solida e oggi si trova un po’ sull’orlo del precipizio. Dall’altro canto gli indici azionari europei sono valutati fortemente a sconto, ma occorre anche vedere il risultato delle elezioni del 23 febbraio in  Germania  e capire se sia possibile  arrivare a una tregua permanente tra Russia e Ucraina che andrebbe a innescare un forte  stimolo fiscale legato alla ricostruzione post bellica».

La centralità degli Usa è stata sottolineata pure da Vizzini: «Hanno saputo reagire bene dalla crisi finanziaria del 2008, hanno introdotto stimoli fiscali favorendo una ripresa veloce dell’economia. E’ un Paese che ha saputo innovare ed è leader nella tecnologia, settore dove altri Paesi faticano a tenere il passo. Se oggi gli indici degli States sono maggiormente rappresentati se lo meritano perché le loro aziende  sono quelle che hanno conseguito i migliori risultati, mentre l’Europa fatica a conquistare la comunità degli investitori. Adesso, però, bisogna essere più prudenti e guardare molto di più ai fondamentali delle società».

I due fenomeni del 2024 sono stati oro e cripto valute. Vizzini in proposito è stato molto chiaro: «AllianzGI l’anno scorso ha lanciato un prodotto in oro fisico, asset  che ha ottenuto una performance straordinaria: +38%  La funzione di questo bene rifugio però non è quello di offrire un ritorno ma serve solo a rendere più confortevole il viaggio» . Forti perplessità invece sugli in vestimenti in criptovalute: «Noi non le vediamo con grande favore», ha chiosato Vizzini
Quali saranno infine i mega trend del 2025? Risposta non facile visto che arriviamo da due guerre importanti, una pandemia e da choc climatici sempre più frequenti. Quindi le attenzioni vanno su AI e biotecnologia, oltre che sui settori indicati da Mario Draghi: difesa, transizione energetica e infrastrutture.

Ma quali sono i consigli dei gestori per il 2025? Azioni e obbligazioni aiuteranno la crescita dei mercati, ma occorrerà maggiore cautela perché questo sarà un anno più difficile, ci sarà  maggiore volatilità e occorrerà tenere conto delle situazioni geopolitiche. «Nell’azionario bisogna diversificare, abbracciare settori e aree geografiche più ampie. L’obbligazionario offre ancora interessanti redditività e bisogna guardare pure il ciclo monetario che rimane in espansione. Le scadenze dovranno essere più brevi».

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