La storia

Truffa del falso ministro Crosetto tentata anche ai danni della Technoprobe

Una fantomatica segretaria del Ministero della Difesa ha chiamato in azienda a Cernusco Lombardone chiedendo con insistenza di Giuseppe Crippa, ma il tranello non è andato a segno

Truffa del falso ministro Crosetto tentata anche ai danni della Technoprobe

C’è anche il nome di un meratese tra gli importanti imprenditori italiani presi di mira dalla truffa del falso ministro Guido Crosetto. Oltre ai patron di alcune tra le aziende nostrane di maggior successo, i truffatori sono andati a bussare anche alle porte della Technoprobe, cercando di coinvolgere nel raggiro direttamente il fondatore del colosso con sede a Cernusco Lombardone Giuseppe Crippa, residente a Merate.

Il falso ministro Crosetto ha colpito nel Meratese

Così come per gli altri casi, come scrive in esclusiva il Giornale di Merate in edicole questa settimana, i malfattori si sono messi in contatto con l’azienda chiedendo di parlare urgentemente con il titolare per conto del Ministero della Difesa italiano.

Come avvenuto negli episodi più eclatanti (pare infatti che con il raggiro i malviventi siano riusciti a spillare almeno un milione di euro ad alcuni industriali, millantando il fatto che il ministro avrebbe avuto bisogno di fondi per salvare alcuni giornalisti rapiti in Medio Oriente) riportati nelle cronache nazionali, i truffatori hanno fatto riferimento a «questioni di massima urgenza» che avrebbero riguardato la «sicurezza nazionale».

Giuseppe Crippa e la moglie Mariarosa Lavelli

Un tentativo di truffa in ogni caso sventato dall’azienda meratese, grazie alla gestione prudente di quella chiamata sospetta da parte del personale.

«Tutto ciò è successo questo giovedì (6 febbraio) – riferisce Paolo Cavallotti, responsabile della comunicazione di Technoprobe – A ricevere una chiamata da parte del presunto staff del ministro della Difesa è stata la nostra reception. Alla richiesta del numero diretto di Giuseppe Crippa, le operatrici hanno chiesto per quale motivo stessero cercando di contattarlo. Il presunto staff del ministro non ha voluto fornire chiarimenti e a questo punto la reception ha semplicemente riferito di non poter fornire alcun numero di telefono. Hanno fatto tre o quattro chiamate, arrivando a insistere con le operatrici che nel frattempo mi avevano avvertito. Avevo chiesto loro di farli parlare con me o in alternativa di mandare una mail con una richiesta più precisa. A quel punto avevamo già il forte sospetto che si potesse trattare di una truffa, ne abbiamo avuto conferma solo più tardi, quando sono usciti i primi articoli sui giornali».

Paolo Cavallotti

Di fatto, il patron di Technoprobe, sebbene sia finito insieme a tanti altri importanti industriali nel mirino del fantomatico ministro Crosetto, non ha mai veramente corso il pericolo di cadere nella trappola. «La chiamata è stata valutata sospettaa sin da subito e il filtro ha funzionato alla perfezione» conclude Cavallotti.

Il caso ha fatto molto discutere in questi giorni soprattutto per i nomi altisonanti delle persone che hanno rischiato di finire vittime del raggiro: da Massimo Moratti a Giorgio Armani, passando per Diego Della Valle, Lucia Aleotti e Marco Tronchetti Provera.

Già pronta, secondo le dichiarazioni rilasciate in prima persona alle agenzie di stampa, la denuncia per «sostituzione di persona» da parte del ministro Crosetto. Che a questo punto nei passaggi del suo esposto, potrà anche citare il caso di Merate e del tentativo avanzato ai danni della famiglia Crippa.

Alberto Secci