IL CASO

Intitolazione del Parco di via Allende, interviene l'associazione Toponomastica Femminile

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento della referente locale dell'associazione Toponomastica Femminile, Annamaria Vicini, sull'intitolazione del parco meratese

Intitolazione del Parco di via Allende, interviene l'associazione Toponomastica Femminile
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Intitolazione del Parco di via Allende, interviene l'associazione Toponomastica Femminile. Riceviamo e pubblichiamo l'intervento della referente locale dell'associazione Toponomastica Femminile, Annamaria Vicini, sul caso generato dalla scelta dell'Amministrazione comunale del sindaco Mattia Salvioni di intitolare il parco pubblico di via Allende alle 21 madri costituenti.

Parco di via Allende: interviene l'associazione Toponomastica Femminile

" Mi ero ripromessa di non intervenire in merito alla polemica riguardante il parco di via Allende per non gettare altra benzina sul fuoco. Ma considerata la visibilità che la stampa ha dato e continua a dare, anche per gli sviluppi ulteriori della vicenda, ho deciso di rompere il silenzio. Innanzitutto, perché mi sento direttamente coinvolta?

Sono la referente locale dell’associazione nazionale Toponomastica Femminile, nata nel 2012 e costituitasi in sodalizio nel 2014 con l’intento di restituire voce e visibilità alle donne che hanno contribuito in tutti i campi a migliorare la società. In questa veste avevo lanciato una campagna di sensibilizzazione volta a denominare al femminile alcune vie e luoghi pubblici meratesi, dato che su 249 strade solo una, via Gaetana Agnesi, era dedicata a una donna illustre mentre di spazi pubblici non se ne contava nemmeno uno.

La campagna era stata resa pubblica sul Giornale di Merate (numero del 2 marzo 2021) grazie alla giornalista Sabina Zotti, lo stesso periodico aveva poi lanciato una call to action ai suoi lettori per raccogliere indicazioni su eventuali nomi da proporre all’Amministrazione comunale. A dare un’ulteriore spinta era stata poi l’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, che in occasione dell’8 marzo 2022 aveva invitato le amministrazioni pubbliche ad aderire alla campagna lanciata da Toponomastica Femminile denominata “3Donne, 3 Strade” (QUI, la lettera di invito).

A seguito di queste sollecitazioni l’allora vice-sindaco Giuseppe Procopio decideva di intitolare a personaggi femminili distintisi in vario modo nove luoghi pubblici ancora privi di intitolazione: il parco di Villa Confalonieri alla fondatrice del Fai Giulia Maria Crespi, il centro anziani di  Merate alla Regina Teodolinda, il centro anziani di Cassina alla prima donna laureata in medicina Ernestine Puritz Manassé, l’ex Cse di Brugarolo alla vittima delle foibe Norma Cossetto, la palazzina attualmente sede della Medicina di Comunità alla patriota e scrittrice Cristina Trivulzio di Belgiojoso, il parco delle Piramidi alla magistrata e accademica italiana Francesca Laura Morvillo, il tratto di strada che dalla Statale si immette sulla via san Francesco alla vittima di ‘ndrangheta Lea Garofalo, il sentiero sterrato e alberato di Sartirana alla poetessa Alda Merini, il Cse di via Fratelli Cernuschi alla giornalista Oriana Fallaci.

In occasione della campagna lanciata nel 2021, mi ero anche espressamente dichiarata contraria all’intitolazione del parco di via Allende alla mamma di Silvio Berlusconi, in quanto non mi sembrava potesse rispondere ai requisiti richiesti per dare il nome a un luogo pubblico. Ignoro il motivo per cui la Giunta di cui Procopio era vice-sindaco non abbia poi proceduto all’intitolazione, ritengo tuttavia che alla luce dei fatti attuali sia stata una decisione opportuna.

Lo stesso non mi sento di dire riguardo alla decisione dell’attuale Amministrazione di procedere di punto in bianco all’intitolazione del parco di via Allende alle 21 Madri Costituenti. Le polemiche che ne sono seguite spiegano bene la mia contrarietà. Aggiungo che le Madri Costituenti, donne di grande spessore civico, meriterebbero una collocazione più consona e meno divisiva, anche perché l’insegnamento che ci hanno lasciato è quello di aver operato, pur appartenendo a formazioni politiche molto diverse, con spirito di collaborazione in vista del bene comune.

Ancora peggio mi sembra tuttavia lo scambio proposto da “Prospettive per Merate” di intitolare a loro la scuola elementare Montello in cambio dell’intitolazione del parco a Silvio Berlusconi. Non entro nel merito delle questioni sollevate da “Noi Merate” circa la possibilità per l’Amministrazione di decidere l’intitolazione di un edificio scolastico. Mi limito a osservare che lo scambio proposto suscita l’impressione di un “mercato delle vacche” o per dirla in tono più leggero da “gioco del Monopoli”.

In ogni caso, l’unico commento che mi viene da fare è “Che tristezza!”. Per chiudere con una nota positiva, vorrei citare l’esempio del Comune di Brivio, analogamente e contemporaneamente sollecitato per le intitolazioni e che ha dedicato, senza polemiche, alcuni tratti del lungofiume a Alda Merini, Maria Montessori, Artemisia Lomi Gentileschi, Rita Levi Montalcini, Grazia Deledda, donne che hanno lasciato ciascuna nel proprio campo un segno indelebile e la cui presenza grazie alle targhe loro dedicate rende ancora più piacevole passeggiare in quel luogo".

 Annamaria Vicini

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