Parco del Curone, raccolta firme e dito puntato contro Valletta, Olgiate e Montevecchia
Promossa dall'Associazione Monte di Brianza perché rimanga "un'oasi di pace e serenità per la fauna presente e per chi lo frequenta" e non "solo un' attrazione turistica"
Una raccolta firme perché il Parco del Curone rimanga "un'oasi di pace e serenità per la fauna presente e per chi lo frequenta" e non "solo un'attrazione turistica".
Oltre a ribadire la preoccupazione per la piega che hanno preso gli eventi - la assai probabile nomina a presidente di Giovanni Zardoni, spinto dagli amministratori di destra e dalla Provincia di Lecco - l'Associazione Monte di Brianza ha dato vita a una petizione online che nella giornata di oggi, domenica 8 dicembre 2024, è stata sottoscritta da quasi 500 persone.
Parco del Curone, raccolta firme dell'Associazione Monte di Brianza
Sindaci, vicesindaci e presidente della Provincia, tutti di destra tranne il primo cittadino di La Valletta Brianza Marco Panzeri ieri sbeffeggiato sui muri del suo paese dal fronte che lo contesta (non solo per il suo atteggiamento nella vicenda Parco), nelle manovre per spingere Zardoni alla presidenza dell'ente al posto di Marco Molgora, hanno dimenticato un "piccolo" particolare: incontrare le associazioni.
E ufficialmente pure i produttori, anche se qualcuno - Marco Panzeri, ad esempio, visto che lo ha anche dichiarato pubblicamente - ci dialoga da parecchio, soprattutto nelle dinamiche del progetto del Distretto del Cibo.
E proprio da due importanti associazioni si sono levate nel fine settimana voci estremamente critiche e preoccupate per quello che sta succedendo. Il Cai di Calco lo ha fatto ieri, sabato, con una lettera agli amministratori.
L'Associazione Monte di Brianza, dopo aver espresso solidarietà all'ormai ex presidente Molgora un paio di settimane fa, ha oggi lanciato una petizione online.
Dito puntato contro La Valletta Brianza, Olgiate e Montevecchia
E il dito è puntato soprattutto contro i Comuni di La Valletta Brianza, Olgiate Molgora e Montevecchia e la loro "nuova e divergente visione del parco e delle sue finalità". Un gesto forte, destinato a far discutere (lo sta già facendo) e probabilmente a "contagiare" altre associazioni.
I sindaci di destra al momento non sembrano farsi scalfire, ma è evidente che se queste iniziative dovessero montare e mettere a repentaglio il loro consenso popolare (molti di loro nei prossimi due anni vanno a elezioni), la spinosa questione della presidenza del Parco potrebbe vivere nuovi colpi di scena.
Il testo integrale della petizione
Gent.li Sindaci della Comunità del Parco del Curone, insieme a molti altri cittadini, che hanno a cuore il futuro del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, stiamo seguendo con molta preoccupazione l’evolversi dell’iter per l'elezione del futuro Presidente e del Consiglio di Gestione del Parco.
Fino ad ora l’ente Parco ha perseguito una politica di conservazione dell’area protetta attribuendo concessioni a agricoltori e ristoratori in un’ottica di sostenibilità, cercando di trovare il giusto equilibrio tra fruizione turistica, interessi economici delle varie attività presenti e salvaguardia dell’habitat naturale. Tuttavia i Comuni di Montevecchia, Olgiate Molgora e La Valletta Brianza stanno operando per creare il “Distretto del Cibo”, utilizzando il progetto preliminare per impostare una nuova e divergente visione del parco e delle sue finalità.
Il territorio del Parco è già molto antropizzato e un ulteriore incremento del flusso turistico, imposto dalle esigenze di pochi operatori commerciali risulterebbe insostenibile, considerate l'area di dimensioni ridotte e le vie di accesso alle strutture turistiche già congestionate e che costringono la chiusura della Valle e dell’Alta Collina nei fine settimana.
Per tali ragioni, chiediamo ai Sindaci di sostenere la politica di salvaguardia che il Parco ha fino ad oggi adottato, senza concessioni che vadano a indebolire l' habitat e la biodiversità.
Il Parco rappresenta un'oasi di pace e serenità per la fauna presente e per chi lo frequenta e non deve diventare solo un' attrazione turistica.
Auspichiamo che l'amministrazione del Parco non diventi terreno di conquista dei partiti e che gli interessi economici di pochi non prevarichino su quelli della maggioranza delle persone che hanno a cuore questo territorio.
Pertanto, chiediamo alle amministrazioni di farsi carico della tutela di quella preziosa e delicata area incontaminata della nostra Brianza che rappresenta il nostro Parco!
QUI la petizione
Interessi politici ed economici distruggono e distruggeranno tutto
Speriamo di tenere lontano da questa oasi ormai Quel che rimane della nostra brianza , dai mafiosi del cemento ,della logistica ,del trasporto ,da tangenziali e pedemontane. Con consumo del suolo a dismisura.
Deve rimanere come'