Un passo atteso da tanti anni

Aree ex Vismara, dopo tanti anni parte il primo cantiere

La società Devero Costruzioni ha sgomberato i terreni di sua proprietà tra le vie Chioso e Greppi a Casatenovo e a breve si vedranno le prime ruspe

Aree ex Vismara, dopo tanti anni parte il primo cantiere
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A breve, una piccola parte del futuro centro di Casatenovo comincerà a prendere forma. Come riporta il Giornale di Merate di questa settimana, da qualche giorno infatti i terreni a ridosso dell’ex Vismara e Vister tra le vie Chioso e Greppi, di proprietà della società Devero Costruzioni Spa di Vimercate, sono stati sgomberati dalle sterpaglie che li ricoprivano proprio perché nel giro di qualche settimana o mese al massimo cominceranno a entrarvi le ruspe che dopo oltre 15 anni d’attesa daranno il via al primo storico cantiere del maxi comparto.

Ex Vismara e Vister, Devero comincia a costruire

«Le pratiche con l’ufficio tecnico sono ben avviate - ha confermato il vicesindaco Lorenzo Citterio, delegato proprio al progetto del futuro centro di Casatenovo - Ovviamente mancano alcuni passaggi e l’interlocuzione con alcuni enti superiori, ma l’iter è avanzato e non a caso l’area è stata ripulita. Penso che a breve il cantiere potrà aprire, salvo intoppi».

In attesa che le spinose vicende di Vismara e Immobiliare Casatenovo si sblocchino, il colosso delle costruzioni con sede a Vimercate rompe gli indugi e darà il via alla realizzazione delle prime abitazioni del futuro centro di Casatenovo.

Lorenzo Citterio, vicesindaco di Casatenovo

«Bisogna dare atto all’operatore di aver sempre dimostrato serietà e idee chiare - ha aggiunto Citterio - Quel lotto è l’unico dei tre che ha seguito una strada lineare, con la sottoscrizione delle convenzioni e del piano integrato d’intervento. Ovviamente ci auguriamo che anche le altre due situazioni possano seguire lo stesso iter, ma le tempistiche sono sicuramente diverse».

Devero, nell’area di via Chioso, potrà edificare per una volumetria di 10mila metri cubi. «E’ prevista anche la realizzazione di una rotonda su via Greppi, di nuovi parcheggi e di una parte di quello che diventerà poi il futuro parco urbano del centro - ha spiegato il vicesindaco - In capo a Devero non ci sono demolizioni, se non probabilmente in futuro sull’ex porcilaia che è stata rilevata».

Più complicati gli altri due fronti

In pochi si aspettavano che sul lotto di Devero Costruzioni si cominciasse davvero con i cantieri, ma che sarebbe stato il primo a partire era del tutto certo.

Gli altri due, quelli in capo a Vismara-Ferrarini e all’Immobiliare Casatenovo, sono nelle mani dei giudici. Le sorti del primo sono strettamente legate all’omologa della nuova richiesta di concordato presentata dall’azienda, dopo che quello del 2021 era stato cancellato dal tribunale di Reggio Emilia per gravi inadempienze ben evidenziate nella durissima relazione del commissario giudiziale; quelle del secondo dipenderanno dalla disponibilità delle banche creditrici della società in liquidazione ad accettare un prezzo di vendita, all’asta, congruo in base alle loro richieste.

Due situazioni molto complicate, ma soprattutto per la prima si intravede una luce: come ha scritto anche il commissario giudiziale della Vismara, è stata formulata un’offerta per l’acquisizione delle aree dismesse. Con l’ok al nuovo concordato la cessione potrebbe davvero andare in porto.

«Ne siamo al corrente e anche se come Amministrazione non possiamo entrare nel merito di trattative tra privati, abbiamo le dita incrociate perché tutto vada per il meglio - ha affermato il vicesindaco Lorenzo Citterio - Quello che era di nostra competenza, ovvero dotare il Comune di un nuovo Pgt, è stato fatto. E riteniamo non sia casuale che dall’approvazione del documento si siano mosse le acque praticamente su tutti i fronti».

Nel Consiglio comunale convocato per venerdì sera passerà inoltre l’istituzione del registro della cessione dei diritti edificatori. «Consente la compravendita di volumetrie, anche questo può facilitare le situazioni delle aree ex Vismara e Vister, ovviamente rimanendo in una cornice del progetto del futuro centro dalla quale non si può uscire» ha concluso Citterio.

Matteo Scerri

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