"La nebbia tra di noi, io non sono nero": il libro autobiografico di Aziz
Aziz Sawadogo, 21enne volontario di Sirtori, ha raccontato alcuni pregiudizi nei confronti delle persone di colore.
Essere riconosciuti per la propria identità, per le proprie competenze, senza preconcetti legati al colore della pelle.
E' questo il succo del libro autobiografico «La nebbia tra di noi, io non sono nero», scritto Aziz Sawadogo, 21 anni, studente in giurisprudenza con il sogno di diventare un docente di diritto all'Università. Aziz vive nel piccolo paese di Sirtori, dopo essersi trasferito da Oggiono all'età di 6 anni.
La decisione di scrivere un libro autobiografico
«Qualche anno fa è stato eletto tra le fila della Lega Nord Toni Iwobi, un senatore nero - spiega l'autore - Un fatto che aveva scatenato molti commenti e anche dell'ironia tra la gente che non capiva come potesse sentirsi rappresentato. Un pensiero determinato dal preconcetto che se sei nero devi per forza avere una certo tipo di ideologia, mentre il colore delle pelle dovrebbe rimanere un fatto marginale».
Partendo da questo episodio Aziz ha quindi deciso di scrivere un libro, per ora disponibile sono il formato ebook, che racconta la storia di una ragazzo adolescente, vincitore di un concorso di poesia che scopre di essere stato scelto non tanto per i suoi meriti, ma solo perché poeta di colore. Il protagonista si ritrova così a sentirsi derubato della sua identità: «Voglio far riflettere rispetto al fatto che il colore della pelle non indica la personalità di un individuo, che invece dovrebbe essere riconosciuto per le peculiarità individuali, le caratteristiche che rendono diversi, ma anche unici».
Una storia romanzata, che presenta però anche alcuni riferimenti autobiografici, come ammesso da Aziz. «Non ho mai vissuto sulla mia pelle evidenti episodi di razzismo o discriminazione; amo vivere in Brianza, anche se è capitato anche a me di percepire alcuni atteggiamenti e preconcetti».
"Il cambiamento parte da noi"
Una situazione che lo ha visto condividere le proteste delle corse settimane, arrivate anche in Italia, del movimento Black lives matter: «Ovviamente da noi non si vive la stessa situazione che negli Stati Uniti, dove il razzismo è “istituzionalizzato”, però sottili forme di discriminazioni esistono anche in Europa e nel nostro Paese: un esempio è il determinismo scolastico, con i ragazzi di seconda generazione che spesso vengono indirizzati verso le scuole professionali. Non che ci sia qualcosa di male, anzi, ma spesso è legato all'idea che non possano compiere un percorso diverso. Oppure quando in alcuni contesti non vengono affittati appartamenti alle persone di colore. Dobbiamo costruire una società diversa da questo, dovremmo avere la forza di picconare queste discriminazioni». Un cambiamento che Aziz sta cercando di realizzare con un impegno anche in prima persona: presidente della sezione giovanile a livello lombardo del Movimento Federalista Europeo; segretario del gruppo lecchese; a Sirtori da due anni è tra gli animatori del gruppo Ri.Fu.Gio, che organizza periodicamente appuntamenti in cui le giovani generazioni possono incontrarsi e discutere di tematiche legate all'attualità.
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