Valle del curone

Guerra per la guida del Parco: chi la spunterà tra Zardoni e l'uscente Molgora?

La politica si insinua nelle elezioni per il presidente, con una netta divisione tra centrodestra e centrosinistra

Guerra per la guida del Parco: chi la spunterà tra Zardoni e l'uscente Molgora?
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«Niente politica nelle scelte del Parco». Lo diceva il presidentissimo Eugenio Mascheroni, l’hanno sempre sostenuto i sindaci, eppure... Eppure le prossime elezioni del presidente sono in balia di un golpe politico organizzato dal centrodestra per spodestare Marco Molgora.
A cinque anni dall’elezione del politico «verde», ex sindaco di Osnago notoriamente di sinistra, la riconferma sembrava scontata. L’attuale presidente aveva già fatto presente la propria disponibilità a proseguire l’esperienza alla guida dell’Ente Parco di Montevecchia e della Valle del Curone e nel corso del mandato buona parte dei referenti dei Comuni che afferiscono al bacino territoriale, chi più chi meno, sembravano soddisfatti dell’operato di Molgora, che con gli uffici e il direttore Michele Cereda si è speso per coniugare le necessità di tutela del Parco con lo sviluppo turistico e la comunicazione, anche via social.

Una scelta in continuità sembrava scontata, ma nelle ultime settimane si sarebbe fatta avanti l’autocandidatura di Giovanni Zardoni, ex vicesindaco di Cernusco e da anni coordinatore delle Guardie Ecologiche del Parco.

Guerra per la guida del Parco: Molgora Versus Zardoni

Già nel 2019, quando c’era da scegliere il successore di Mascheroni, alla guida del Parco per trent’anni, Zardoni aveva fatto presente la propria disponibilità, accompagnata da quella dell’allora consigliere di minoranza di Olgiate Molgora Pino Brambilla. A sostenere Zardoni c’era il centrodestra (Olgiate escluso), mentre il centrosinistra premeva su Brambilla, ma alla fine la scelta era ricaduta su Molgora, ex assessore provinciale con delega all’Ambiente ed esperto di tematiche green. Una scelta che, al momento del voto, aveva convinto tutti tranne l’allora presidente della Provincia Claudio Usuelli e i Comuni di Merate e Olgiate, che si erano astenuti.

Il centrosinistra sta con Molgora, il centrodestra sostiene Zardoni

La situazione, questa volta, sarebbe però ben più contorta. A Molgora avrebbero assicurato sostegno i Comuni di centrosinistra, quindi Osnago, Lomagna, Merate, Missaglia, Viganò e le new entry Airuno e Valgreghentino, con l’eccezione del Comune di La Valletta Brianza, con il sindaco Marco Panzeri, ultimamente sempre più spesso nelle vesti di battitore libero, che sembrerebbe pronto a prediligere Zardoni.

Marco Molgora

La campagna elettorale di quest’ultimo sarebbe arrivata a convincere anche la presidente della Provincia Alessandra Hofmann, che parrebbe pronta a sostenerlo, nonostante Villa Locatelli sia solita, comprensibilmente, astenersi e demandare la decisione ai Comuni, che con il Parco hanno un contatto quotidiano e diretto. A guidare la cordata di centrodestra, inutile dirlo, ci sarebbero il sindaco di Montevecchia Ivan Pendeggia, quello di Cernusco Gennaro Toto e il collega di Sirtori Matteo Rosa.

Giovanni Zardoni

Nel mezzo il vicesindaco di Olgiate Matteo Fratangeli, per il cui Comune il Parco nell’ultimo quinquennio si è speso non poco. L’assessore olgiatese si ritrova tirato per la giacchetta dagli amici del centrodestra e potrebbe optare, per quieto vivere, per una poco coraggiosa astensione. O forse no.

L'incontro coi sindaci

Nella serata di lunedì, i primi cittadini hanno incontrato entrambi i candidati, proponendo una lista di punti su cui lavorare. Punti su cui Zardoni, a caccia di voti, avrebbe mostrato accondiscendenza già in campagna elettorale, mentre Molgora avrebbe mantenuto una linea più ferma.

Questi potrebbero sembrare soltanto i soliti pettegolezzi e le mezze verità bisbigliate a bassa voce per i corridoi di Cascina Butto, sede del Parco. Lo si potrebbe pensare, se non fosse che nei giorni scorsi Zardoni avrebbe manifestato l’intenzione di dimettersi dal ruolo di coordinatore delle Gev, così che nessun conflitto d’interessi possa più frapporsi tra lui e la poltrona di presidente del Parco, le cui sorti sono ora nelle mani della Provincia e del Comune di Olgiate.

Olgiate sarà l'ago della bilancia

Escluso il voto della Hofmann, che pesa il 15 per cento, conti alla mano nessuno dei due candidati avrebbe comunque ad oggi la percentuale sufficiente per essere eletto. Fuori discussione che uno dei due possa raggiungere il 75 per cento previsto per il primo scrutinio, ma con astensione di Provincia e Olgiate, Molgora non arriverebbe nemmeno al 51 per cento previsto per il secondo turno, pur superando Zardoni.

Senza i voti della Provincia e degli olgiatesi, infatti, Molgora si fermerebbe al 46,20% e Zardoni al 28,73%. Tolta l’improbabile ipotesi che la Provincia si possa schierare dalla parte dell’attuale presidente, a fare da ago della bilancia sarebbe il Comune di Olgiate: un suo voto favorevole a Molgora ne comporterebbe la vittoria con il 56.10%, la preferenza per Zardoni (solo se combinata con quella della Provincia) eleggerebbe l’attuale capo delle guardie alla carica di presidente con il 53,67%, mentre l’astensione porterebbe a un’impasse a dir poco imbarazzante.

A fare la differenza saranno quindi gli indecisi, anche se ad oggi non c’è ancora una data per il rinnovo del presidente visto che si attende che la Regione pubblichi sul Burl il nuovo statuto, così da aprire le votazioni anche ai Comuni di Airuno e Valgreghentino, entrati solo di recente nella Comunità del Parco.

Fino ad allora, Molgora e Zardoni dovranno convivere, anche se pare che a Cascina Butto l’atmosfera non sia delle più distese, soprattutto tra il coordinatore delle Gev, il direttore Cereda e i dipendenti degli Uffici. D’altronde, è sempre così quando c’è di mezzo la politica.

Sulla bilancia il peso dei voti dei Comuni, che dipende dagli abitanti e dal territorio afferente all’Ente: per Molgora si sarebbero già schierati i Comuni di Missaglia, Valgreghentino, Merate, Osnago, Lomagna, Airuno e Viganò, mentre per Zardoni La Valletta (sorprendentemente), Montevecchia, Cernusco e Sirtori. Tra gli indecisi la Provincia e Olgiate, il cui voto potrebbe essere quello decisivo

Gloria Fendoni

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