Ritardi e cancellazioni

La vergogna dei nostri treni, cronaca di una serata da incubo FOTO e VIDEO

Nonostante lo sciopero proclamato si fosse concluso alle 17, i convogli di Trenord hanno registrato cancellazioni e accumulato ritardi inaccettabili fino a tarda sera su tutte le linee frequentate dai pendolari meratesi, lecchesi e bergamaschi

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Una serata da incubo, per usare un eufemismo. Ieri, martedì 5 novembre 2024, sono stati tantissimi i pendolari del Meratese, ma anche della Bergamasca e dei territori confinanti con il nostro, che hanno dovuto letteralmente fare i salti mortali per poter tornare a casa da Milano. Nonostante lo sciopero proclamato si fosse concluso alle 17, i convogli di Trenord hanno registrato cancellazioni e accumulato ritardi inaccettabili fino a tarda sera.

Disagi che per altro questa mattina, a causa di un guasto alla stazione di Monza imputabile a Rfi, si sono ripresentati...

Vergogna treni, una serata da incubo per i pendolari

Tra i pendolari che sia ieri che questa mattina hanno dovuto fare i conti con una situazione a dir poco grave, c'è Eleonora Lavelli, avvocato, consigliere comunale a Imbersago e segretaria provinciale di Azione, il partito di Carlo Calenda. E' stata lei a documentare con foto e video una serata da incubo, trascorsa in mezzo a viaggiatori esasperati da ritardi e cancellazioni su tutte le linee lombarde.

"Ho assistito a scene veramente sconfortanti: bambini piangenti e persone urlanti stipate nei pochi treni che sono passati in direzione Monza-Lecco. Disagio veramente palpabile, tra chi si è sentito male, tra chi ha iniziato a strattonarsi per trovare un piccolo spazio sul treno. Le forze dell'ordine sono intervenute per portare via una persona instabile che ha urlato per mezz'ora, nessuno però ha dato un supporto alle persone presenti in una stazione priva dei benché minimi servizi, a cui non è stato dato uno straccio di informazione. Situazioni da terzo mondo, che in Lombardia è surreale vedere" ha raccontato Lavelli.

 

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Insieme a lei c'era Oscar, 25 anni, residente a Calco. "Ho atteso un treno per Cernusco in stazione Garibaldi dalle ore 15 e il primo treno che ho potuto prendere è passato alle 18.30, stracarico. Scene dell'apocalisse tra gente che si spinge giù dal treno e che si insulta" ha raccontato. "Ho aspettato un treno per Osnago dalle 17 nella stazione di Sesto e sono ritornato a casa stremato dopo le 20, stando stipato e schiacciato in un vagone oltremodo pieno di persone" ha invece riferito Claudio, 55 anni, osnaghese.

Sono molte le testimonianze raccolte nel delirio di ieri sera, ma anche alle prime ore del mattino di oggi, mercoledì 6 novembre. "Parto presto per arrivare in orario all'università alle 9, eppure Trenord riesce comunque a farmi perdere le prime ore di lezione. Oggi non so a che ora riuscirò ad arrivare visto che la circolazione è in tilt" ha affermato Caterina, 22 anni, di Merate.

"Ormai il treno è diventato un mezzo più problematico per chi deve andare all’università, dove i professori manco sottovalutano, per chi deve andare al lavoro, dove il capo infame che ti fa perdere il posto del lavoro senza pensare le conseguenze: famiglia e le spese mediche e molte altre cose importanti da cui pensare. Tutto ciò per qual è motivo? Per il ritardo del treno" le fa eco Claudia, 25 anni, di Cernusco.

Duro anche lo sfogo di Vincenzo, 57 anni, di Lomagna: "Ma com'è possibile che si possa confermare la guida in Regione a chi sta dando prova di mala gestione del servizio ferroviario? Arrivare in stazione stanchi da una giornata di lavoro e dover attendere due ore fermi come oggetti dimenticati è inaccettabile! Nessuno che si preoccupa dei pendolari".

 

 

 

 

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