Calcio, juniores elite

"Partita a rischio rissa", l'arbitro la sospende: andrà rigiocata dall'inizio

Accolti i ricorsi del Real Milano di Vimodrone (che perdeva di due gol) e del Luciano Manara di Barzanò

"Partita a rischio rissa", l'arbitro la sospende: andrà rigiocata dall'inizio
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Nessun rischio rissa che potesse mettere a repentaglio l’incolumità dei presenti. La Corte sportiva ha accolto i ricorsi presentati dal Real Milano di Vimodrone e dal Luciano Manara di Barzanò.

"Partita a rischio rissa", l'arbitro la sospende: andrà rigiocata dall'inizio

La partita con la Manara  sospesa che ora va rigiocata

La partita disputata il 19 settembre 2024 sul campo di via Leopardi, a Vimodrone, valevole per la categoria Juniores Elite, era stata sospesa dall’arbitro in pieno recupero (al 49esimo, con altri quattro minuti da giocare) e sul risultato di 4 a 2 per gli ospiti. Questo perché i due capitani, "per prevenire risse tra i propri giocatori", si erano rifiutati di andare oltre, puntando dritti verso gli spogliatoi.

Annullate le multe e le sconfitte a tavolino

Le due società avevano perso a tavolino il match e subìto la penalizzazione di un punto in classifica, venendo chiamate a pagare una sanzione da 100 euro. La decisione del giudice sportivo, in base al referto di fine gara dell’arbitro, è stata impugnata dalle squadre, sottolineando come non ci fosse stata alcuna intenzione di proseguire la partita.

L'unica differenza tra i due ricorsi

A differenziare le posizioni, solo un particolare: il Luciano Manara, che vinceva con due gol di vantaggio, aveva chiesto di far ripartire la partita dal punto in cui era stata bloccata, allegando al ricorso anche un filmato del fine partita. Il Real, invece, puntava a ripeterla ex novo.
E sono stati proprio i vimodronesi ad avere la meglio. Il match verrà disputato e giocato dal minuto zero. Il tutto alla luce anche dell’audizione del direttore di gara.

La decisione della Corte sportiva

"Le ragioni (della sospensione, ndr) non possono ricondursi al rifiuto delle due squadre di proseguire l’incontro, quanto piuttosto alla decisione unilaterale dell’arbitro di sospendere la partita per la situazione di tensione venutasi a creare in campi negli ultimi minuti di gara", hanno osservato dalla Corte sportiva.

C'era stata solo qualche "fiammata"

Tuttavia il 19 settembre non c’era "uno stato di pericolo per l’incolumità dell’arbitro e dei calciatori". Solo qualche "fiammata". In effetti dagli spalti erano volati insulti, come la frase "il fischietto infilatelo nel..." urlata da un tifoso.

Alla fine dei conti, al Real è andata bene. Un aspetto che non è andato giù al Manara.

"Purtroppo il giudice sportivo si è basato sull’errore tecnico, con la prova video non ammessa - hanno osservato dalla società lecchese - Pertanto, nostro malgrado, saremo costretti a tornare a Milano per la ripetizione della partita. Ne prendiamo atto, ma restiamo convinti di essere stati danneggiati oltre misura da questa decisione, perché a far scaturire la sospensione è stata una frase (rivolta all’arbitro) di un giocatore avversario, coi nostri ragazzi che erano lontani nel momento incriminato, ovvero il 96'30", sul 4 a 2 per noi".

 
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