Cassago Chiama Chernobyl vuole ospitare i bambini ucraini per Natale
Crippa: "E’ un’esperienza importante, a cui le famiglie ucraine aderiscono sempre volentieri per permettere ai bambini di passare del tempo lontano dalla guerra"
«Le difficoltà sono tante, ma il nostro impegno continua. Si fa fatica, ma non molliamo. Ora stiamo cercando di organizzare un mese di vacanza in Italia per i bambini ucraini, nel periodo di Natale».
Non si perde d’animo il presidente dell’associazione Cassago chiama Chernobyl Armando Crippa, che nonostante le sempre crescenti difficoltà nel mandare aiuti in Ucraina e nel conservare contatti con la popolazione in guerra, guarda con speranza al futuro, determinato a continuare a fare il massimo per sostenere le famiglie e i bambini.
Cassago Chiama Chernobyl vuole ospite i bimbi ucraini a Natale
«A fine settembre siamo riusciti a spedire in Ucraina, a Chernihiv, un altro carico di aiuti alimentari a lunga conservazione. Sempre lì, nell’ospedale regionale, è stato montato anche uno studio odontoiatrico grazie agli arredi e alla strumentazione donata ormai qualche tempo fa da un dentista di Darfo Boario Terme, in provincia di Brescia».
L’associazione è inoltre riuscita ad acquistare e spedire una camera a flusso laminare per i pazienti oncologici, donata all’ospedale pediatrico di Chernihiv.
Un impegno costante, reso sempre più difficile dalla guerra, ma che il sodalizio è determinato a portare avanti con costanza e attenzione, al massimo delle proprie possibilità.
«Il 19 ottobre abbiamo organizzato una prima vendita di caldarroste a Lecco, che ripeteremo il 10 novembre. Organizzeremo anche uno spettacolo comico per raccogliere fondi grazie ai quali poter mandare altri aiuti umanitari - ha spiegato Crippa - Soprattutto, però, vorremmo riuscire ad organizzare un mese di vacanza in Italia per i bambini, sotto Natale, come abbiamo fatto anche quest’estate».
Crippa: "Gli spostamenti sono problematici, ma è importante come esperienza"
Il sodalizio si sta già muovendo, contattando le famiglie che solitamente ospitano i ragazzi ucraini per chiedere le disponibilità.
«Non è semplice, anche perché ora non ci si può più muovere in aereo in Ucraina, ma solo con pullman e treni - ha sottolineato il presidente - Per i ragazzi si tratterebbe di un viaggio di due giorni, ma per fortuna i bambini sono forti. E’ un’esperienza importante, a cui le famiglie ucraine aderiscono sempre volentieri per permettere ai bambini di passare del tempo lontano dalla guerra ed essere più sereni. Le famiglie italiane che accolgono i ragazzi sono sempre disponibili e anche per loro è un’esperienza forte. Speriamo di riuscire a organizzare tutto, in modo che i bimbi possano passare un mese in tranquillità in vista delle festività natalizie».
L’associazione è già al lavoro, quindi, pur con la consapevolezza che le difficoltà saranno tante e rischiano di aumentare di giorno in giorno.