Da Monticello in Romagna per aiutare gli alluvionati
Ha deciso di mettersi in gioco in prima persona Stefania Sarti, 52enne e segretaria di un medico di base per professione, aggregandosi a un gruppo di volontari, tutti privati cittadini
Ha girato la Brianza per raccogliere il materiale donato da privati e associazioni, ha caricato la propria auto e si è messa in viaggio per Faenza per portare aiuto agli alluvionati della Romagna.
Ha deciso di mettersi in gioco in prima persona Stefania Sarti, 52enne con casa a Monticello e segretaria di un medico di base per professione, aggregandosi a un gruppo di volontari, tutti privati cittadini, che da ormai più di un anno portano aiuti e materiale di prima necessità in Romagna, colpita da ben tre alluvioni in 16 mesi, di cui l’ultima solo qualche giorno fa.
Da Monticello in Romagna per aiutare gli alluvionati
«Grazie a un passaparola di amici ho scoperto che un volontario di Milano, Pasquale Catanese, aveva creato una chat per coordinare la raccolta di materiale e aiuti di prima necessità per gli alluvionati in Romagna - ha raccontato la 52enne - Ci sono anche dei gruppi di Lecco e Como e delle associazioni della Romagna a cui ci appoggiamo per sapere le necessità delle persone, cosa portare e dove consegnare il materiale».
Nel primo pomeriggio di venerdì Sarti è partita, da sola, per portare un nuovo carico di aiuti a Faenza, dove era già stata l’anno scorso, dopo l’alluvione di maggio.
«L’anno scorso sono scesa con Pasquale e siamo andati 4 volte da una famiglia di Faenza, i Placci, che sono stati alluvionati e si sono trovati con un metro e ottanta di acqua in casa. Sono stati salvati dai Vigili del fuoco dopo circa 5 ore, ma se la sono vista davvero brutta. Questa volta starò giù poco, perché dovrei tornare già sabato sera, ma sono pronta ad utilizzare anche i miei giorni di ferie per tornare ad aiutare se ci sarà bisogno».
Pur se determinata a continuare ad aiutare le persone e le famiglie in difficoltà, la monticellese non ha nascosto un po’ di amarezza per la situazione dell’Emilia Romagna.
«E’ assurdo che ci siano state tre alluvioni in 16 mesi e che il territorio non sia ancora stato messo in sicurezza - ha infatti commentato - E’ stato un duro colpo vedere che tutto il lavoro fatto l’anno scorso, tutto l’impegno e tutti i sacrifici siano stati vanificati. Abbiamo dovuto ripartire da capo, ma più ancora che per noi volontari, ovviamente, è stata dura per le famiglie. Ci sono persone che hanno perso tutto per tre volte in poco più di un anno. Gli argini che sono stati sistemati a ottobre si sono distrutti come se fossero fatti di cartapesta. E’ chiaro che ci sono ancora tanti interventi da fare, perché i lavori degli scorsi mesi o non sono stati sufficienti o non stati eseguiti bene».
Rispetto all’anno scorso, ha sottolineato la volontaria, il materiale raccolto è stato un po’ meno e la risposta del territorio meno entusiasta. «Probabilmente ci si aspettava una reazione più decisa da parte della popolazione alluvionata, che protestasse di più per fare in modo che venissero eseguiti interventi concreti per evitare che la situazione si ripetesse. Invece siamo già alla terza alluvione. E’ difficile per tutti. Voglio ringraziare la Banda di Besana, in particolare Roberto, perché hanno donato diversi mobili e mi hanno permesso di tenere il materiale nel loro magazzino in attesa di portarlo a Faenza».
Nonostante la fatica e il dolore di aver visto tutto il proprio impegno spazzato via dall’acqua e dal fango, Sarti non si è persa d’animo ed ha chiamato a raccolta il buon cuore dei monticellesi per trovare aiuti e materiale da portare in Romagna. «E’ stato come portare indietro le lancette dell’orologio, sia per i volontari sia, soprattutto, per la popolazione alluvionata e le famiglie che si trovano a vivere lo stesso incubo per la terza volta. Speriamo davvero che sia l’ultima».
Con la macchina carica del materiale raccolto - stracci, stivali di gomma, detersivi per la pulizia, scope, badili, tira acqua, secchi, guanti di gomma e sacchi della spazzatura - l’instancabile volontaria è partita alla volta di Faenza, con la speranza di poterci tornare in futuro solo per piacere.