Ambiente

Il gambero killer è tornato: fotografato lungo le rive dell'Adda

E' un infestante che sbilancia completamente l'ecosistema.

Il gambero killer è tornato: fotografato lungo le rive dell'Adda
Pubblicato:

E' tornato, o forse in realtà non se ne è mai andato. Stiamo parlando del Gambero killer, o per meglio dire gambero della Lousiana che negli scorsi anni è stato ripetutamente avvistato nel Lecchese E' successo anche nei giorni scorso dove sono stati notati  diversi esemplari (uno è stato anche filmato) lungo la pista ciclopedonale al Lavello di Calolziocorte quindi lungo l'Adda.

Il gambero killer è tornato: fotografato lungo le rive dell'Adda

Proprio come il pesce siluro nell'Adda, questo gambero  da anni è purtroppo presente nei nostri laghi (in particolare quello di Annone e Civate) e corsi d'acqua  ma non è certo originario del nostro territorio.  E' un infestante che sbilancia completamente l'ecosistema.

Dalla Louisiana alla Lombardia passando per la Spagna, il gambero rosso è stato introdotto forzatamente in molti ecosistemi (se ne trovano esemplari anche nel lago di Sartirana e nel 2022  c'erano stati diversi avvistamenti nell'Adda) ed è un ospite indesiderato molto aggressivo e purtroppo abile nella sopravvivenza, adattabile e senza nemici naturali.

Il gambero rosso della Louisiana è arrivato in Italia negli anni Novanta, per lo più importato da qualche allevatore (soprattutto in Piemonte) per commercializzarlo e venderlo alla ristorazione.

Già nel luglio del 2013 la situazione è stata definita "critica" perché ha lasciato i bacini artificiali e ha cominciato a diffondersi tutto attorno: prima nei fossi, poi nelle rogge, nei canali, nei fiumi.

I gamberi rossi della Louisiana, che hanno infestato le riserve si moltiplicano a dismisura, invadendo i terreni contigui, spingendosi fin sulla strada e approdando anche nei giardini e nei box delle abitazioni che si trovano nei pressi di specchi lacustri e corsi d'acqua.

Purtroppo la mano dell'uomo si è rivelata letale

Il gambero rischia di rovinare l'ecosistema delicatissimo e fragile dei nostri laghi e fiumi. Una specie non autoctona, che si è riprodotta, fino a mettere a repentaglio la sopravvivenza delle altre forme esistenti sul territorio. Sono ormai numerosi anni che le guardie ecologiche avevano steso un verbale di segnalazione, facendo presente il fenomeno e la sua pericolosità, ma ben poco è stato fatto, quindi una riproduzione che poteva essere limitata tempo fa è esplosa.

Seguici sui nostri canali