Violenza contro le donne: il parroco propone due iniziative per sensibilizzare
Don Carlo Pirotta, prete di Missaglia, ha raccontato di aver celebrato due funerali di vittime
«Nella mia esperienza da sacerdote ho dovuto celebrare due funerali di donne vittime di violenza. E’ una vicenda che mi ha segnato molto, perché non credevo che potesse capitare una cosa del genere. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per sensibilizzare la comunità e tenere alta l’attenzione sul tema della violenza di genere».
Così don Carlo Pirotta, parroco di Missaglia, ha spiegato le due iniziative proposte alla comunità, un rosario e un vero e proprio viaggio formativo in Romania, per conoscere i centri che si occupano di violenza e disagio a Bucarest.
Violenza contro le donne: due iniziative proposte da don Carlo
La prima iniziativa è in programma per domenica 28 luglio alle 17 in località Piccardino, dove si trova la stele dedicata ai morti della pestilenza del 1630 e dove da anni la comunità si riunisce per recitare un rosario commemorativo. Una tradizione che a Missaglia va avanti da decenni e a cui il parroco ha voluto dare una sfumatura particolare, dedicandola alle donne vittime di un’altra «pestilenza», la violenza, più attuale che mai.
"Gli uomini violenti sono una pestilenza"
«Non sono forse una pestilenza questi uomini violenti? - ha commentato amaramente il religioso - La pandemia è passata e le pestilenze sembrano ormai lontane. L’obiettivo è tenere alta l’attenzione sulla questione delle violenza di genere, che è la grande pestilenza di oggi. Per questo ho pensato di dedicare una preghiera alle tante donne che soffrono in mezzo a noi, magari in silenzio, senza che gli altri nemmeno se ne accorgano».
"Ho celebrato due funerali di donne vittime di violenza"
Don Carlo Pirotta ha infatti ricordato i due funerali che ha dovuto celebrare per donne vittime di violenza, momenti che lo hanno segnato nel profondo e che lo hanno spinto a scendere in campo in prima persona per cerare di sensibilizzare la comunità sulla questione.
«Ne sono rimasto molto segnato perché non pensavo che mi sarei mai trovato in una situazione del genere. Invece è capitato per due volte - ha raccontato - Allora mi sono detto “Non posso non impegnarmi a far sì che si crei una sensibilità e una rete di relazioni per permettere alle donne vittime di violenza di trovare aiuto».
In agenda un viaggio a Bucarest nei centri antiviolenza
Proprio in quest’ottica, il parroco ha deciso di proporre alla comunità missagliese un viaggio formativo a Bucarest, dal 28 al 31 agosto, per conoscere la realtà dei centri che si occupano del disagio femminile, di cui alcuni gestiti dalle suore carmelitane.
«Il viaggio è parte del progetto “Torna a casa Marlena” - ha spiegato il religioso - L’obiettivo è di raccogliere con pazienza delle persone che vengano formate per essere poi delle antenne nella comunità e che possano quindi captare i segnali e offrire aiuto, in collaborazione con le associazioni e gli enti che si occupano di violenza di genere, alle donne che si trovino ad affrontare un momento difficile».
La partenza è prevista nella mattinata di mercoledì 28 agosto, con, nel pomeriggio, un incontro con Maricica Cihodaru per presentare la realtà sociale della città di Bucarest. Giovedì 29 in mattinata si terrà invece un incontro con una realtà che si occupa del disagio del mondo femminile gestita da suor Cinzia Colleoni. Nel pomeriggio visita alla città. Venerdì 30 è in programma un viaggio a Sinaia, una città a circa due ore da Bucarest, dove i partecipanti incontreranno il professor Iosif Iacob e potranno ammirare i monti Carpazi, prima del rientro a Bucarest. Sabato 31, in mattinata, è previsto un secondo incontro con una realtà che si occupa del disagio del mondo femminile, con volo di rientro in Italia nel pomeriggio.
"Vogliamo creare una rete di sostegno nella nostra comunità"
«Per ora ci sono cinque iscritti e direi che posso già dirmi soddisfatto - ha spiegato don Carlo Pirotta - sarà un viaggio formativo, quindi non punto ad avere grandi numeri, ma un gruppetto di persone, una decina al massimo, che siano disponibili e informarsi e imparare, per creare una rete di sostegno all’interno della comunità. L’idea è quella di fare in modo che ci siano persone con una particolare sensibilità: è un percorso per cui serve pazienza, ma che è molto importante. Non bisogna abbassare il livello di attenzione per la problematica della violenza di genere».
Un percorso, quindi, che si aprirà domenica 28 luglio con il rosario in località Piccardino e che proseguirà con il viaggio formativo a Bucarest. Due primi passi che di certo non saranno gli ultimi, considerata la volontà di don Carlo di riuscire a creare, nel tempo e con pazienza, una vera e propria rete di sostegno che possa collaborare con gli enti specializzati nel supporto alle donne vittime di violenza.
Laura Ferrario