Un treno per Gaza

Venerdì nelle stazioni lecchesi presidio per dire stop al genocidio del popolo palestinese

"Davanti a questa situazione emergenziale abbiamo deciso di organizzare un’iniziativa congiunta e in contemporanea di protesta e sensibilizzazione il giorno venerdì 31 Maggio dalle ore 17 alle ore 19.30, dal nome Treno per Gaza, nelle stazioni di Lecco, Calolziocorte, Cernusco, Osnago, Carnate e Monza. In queste stazioni FFSS si terranno presidi ed esporremo uno striscione con la scritta STOP AL GENOCIDIO."

Venerdì nelle stazioni lecchesi presidio per dire stop al genocidio del popolo palestinese
Pubblicato:

Di Coordinamento lecchese Stop al genocidio, Arci La Loco Associazione Libere Tutte

Il massacro di civili da parte dell’esercito israeliano nella striscia di Gaza continua ad aumentare in termini di proporzioni e di brutalità, il numero di vittime è ormai giunto a 36000 di cui la maggioranza sono donne e bambini. L’ultima strage in termini di tempo è quella compiuta a Rafah che ha visto il bombordamento di un campo profughi provocando la  morte di 45 civili, di cui molti arsi vivi, e 200 feriti. La popolazione palestinese è ormai allo stremo, pressata da un attacco militare da cielo e da terra, in condizioni igienico sanitarie devastanti.

Davanti a questa situazione emergenziale abbiamo deciso di organizzare un’iniziativa congiunta e in contemporanea di protesta e sensibilizzazione il giorno venerdì 31 Maggio dalle ore 17 alle ore 19.30, dal nome Treno per Gaza, nelle stazioni di Lecco, Calolziocorte, Cernusco, Osnago, Carnate e Monza. In queste stazioni FFSS si terranno presidi ed esporremo uno striscione con la scritta STOP AL GENOCIDIO.

L’obbiettivo dell’iniziativa è condannare questa strage senza fine, per chiedere un immediato cessate il fuoco in tutta la Palestina   e protestare contro il nostro governo complice dello stato israeliano.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare perché si alzi forte la voce dal nostro territorio in difesa del popolo palestinese e contro il nostro governo complice di questo massacro e di tutte le aziende che guadagnano da questa situazione.

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