Elezioni Casatenovo, il Movimento Cinque Stelle abdica
Christian Perego non presenterà la sua lista: "Motivi personali, non mancherà il mio impegno civico. Soddisfatto del lavoro svolto in questi anni"
Di se stesso, scherzando, parlava come di un panda in via d’estinzione, un «animale» politico da tutelare. Infine però Christian Perego, unico consigliere del Movimento Cinque Stelle in tutta la provincia di Lecco e coordinatore provinciale pentastellato, ha deciso di non correre alle elezioni comunali di Casatenovo del prossimo 8 e 9 giugno.
Elezioni Casatenovo, niente più Cinque Stelle
Perego, si chiude un’epoca.
«Diciamo che si interrompe, tra cinque anni ne riparliamo».
Perché questa scelta?
«Ci ho riflettuto molto, ma per ragioni strettamente personali non avrei più avuto il tempo e le energie per fare ciò che ho fatto fino a oggi. Ovvero partecipare con costanza alle commissioni, prepararmi sugli argomenti più disparati, studiare i bilanci, spesso di notte perché si hanno pochi giorni a disposizione. Sarà contento Galbiati di non avere più un rompiscatole in mezzo ai piedi, ammesso che vinca, ovviamente».
Galbiati, appunto. Durante gli incontri pubblici della lista le aveva teso una mano e l’abbiamo vista ai tavoli di lavoro della nascente lista Persona Ambiente Comunità: perché non ha sposato quel progetto politico?
«Per una questione di coerenza. Per certi aspetti io e Galbiati possiamo avere anche un’affinità politica, ma alla sua Amministrazione continuo a contestare un immobilismo sulle questioni del centro, non potrei certo entrare in lista con lui. Ho anche chiesto pubblicamente le sue dimissioni...».
Ce lo ricordiamo bene. Con un altro candidato sindaco l’avremmo vista in lista?
«Forse sì, forse con Dario Brambilla o con altri ci sarebbero state più possibilità. Ma va bene così, non ho rimpianti».
Sicuro?
«Sì, mi dispiace solo di non aver trovato una persona che avesse voglia di esporsi come candidato sindaco di una lista civica. Io gli avrei fatto volentieri da gregario, mi sarebbe piaciuto vedere le battaglie mie e del Movimento di nuovo in Consiglio comunale per cinque anni».
Qualche battaglia è riuscito a vincerla.
«Mi ha fatto piacere essere riuscito a spingere il Comune ad aderire alla Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni; ho fatto approvare una mozione per studiare le situazioni di pericolo nelle aree dell’ex Vismara ma sto ancora aspettando che i tecnici si pronuncino dopo mesi e mesi; ho costretto il tecnico che ha redatto il piano del nuovo centro sportivo a inserirvi una piccola piscina... Sono stati sei anni complicati, ma qualcosa di buono credo di aver fatto».
Li rivivrebbe?
«Assolutamente sì. Il primo anno è stato un po’ di rodaggio, perché sono entrato in Consiglio sostituendo Loana Trevisol. Gli altri cinque mi sono costati fatica, ma mi hanno anche insegnato molto, sono orgoglioso del mio lavoro».
C’è ancora spazio per il Movimento 5 Stelle in Brianza?
«Sì. E lo dico convintamente, perché alcuni temi, che sono poi quelli delle nostre stelle, siamo gli unici a portarli avanti. Non abbiamo più una voce in un Consiglio comunale, ma credo che la nuova organizzazione ci permetterà di crescere e tornare».
In che modo?
«Il Movimento sta creando dei gruppi territoriali composti da almeno 30 attivisti, per evitare di polverizzarci in tanti piccoli gruppi comunali: il primo sta nascendo a Lecco, in futuro non è escluso che ne nascerà uno strettamente legato al Meratese e Casatese. Nel gruppo ci sono esperti di urbanistica, sanità, ambiente e possiamo affrontare questi temi con grande competenza, in tutta la provincia. E poi in questo modo ogni mese mi confronto, insieme agli altri coordinatori provinciali, direttamente con Giuseppe Conte, che ci aggiorna passo passo su tutte le scelte che riguardano il Movimento».
Insomma il suo è solo un arrivederci.
«Perché no, mi piacerebbe tornare a impegnarmi in paese tra cinque anni».
Che farà senza gli impegni da consigliere?
«Ho la mia famiglia, il mio lavoro, il basket e il baskin, un progetto in cui credo moltissimo. Non sparisco di certo, il mio impegno civico non verrà mai meno».
Matteo Scerri