La Croce Rossa dal Papa per i 160 anni dell'associazione
"Ci sono occasioni che capitano una sola volta nella vita, e vanno prese al volo. Una di queste è stata l'udienza che Papa Francesco ha concesso ai volontari della Croce Rossa in occasione dei festeggiamenti per i 160 anni dell'Associazione". Così il gruppo Croce Rossa Casatenovo ha commentato l'esperienza vissuta a Roma sabato 6 aprile 2024.
La Croce Rossa dal Papa per i 160 anni dell'associazione
6000 volontari si sono trovati in sala Nervi del Vaticano per ascoltare le parole del Sommo Pontefice. Tra questi anche una delegazione nutrita di volontari dei Comitati di Casatenovo, presenti con 8 persone incluso il presidente Eros Bonfanti, e Merate, con 4 volontari.
"Piani di viaggio cambiati all'ultimo a causa di un anticipo di un paio di ore dell'udienza comunicato dal Vaticano il giorno prima - hanno raccontato i soccorritori - In fretta e furia (visto il pochissimo preavviso) i volontari casatesi e meratesi hanno riorganizzato il viaggio di andata. D'altronde il fronteggiare le emergenze è quotidianità per la Cri, e non si sono fatti cogliere impreparati.
Dopo i controlli di rito l'accesso in sala Nervi, dove sono giunti intorno alle 8; una volta entrati e preso posto, sono iniziati i "preparativi" per l'arrivo del Papa. Preparativi che, come di consueto, iniziano con la lettura dei 7 principi della Cri".
Interviste e ringraziamenti di rito al presidente nazionale Rosario Valastro, che a sua volta ha ringraziato della presenza i vari presidenti regionali Cri, il governatore della Regione Lazio Francesco Rocca, la viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, il fondatore della Fondazione Villa Maraini Massimo Barra, ed altri ancora.
"La Fanfara della Croce Rossa tra un intervento e l'altro allietava tutti con le sue musiche, eseguendo anche, tra le altre canzoni, l'inno della Croce Rossa. È stata poi la volta delle toccanti testimonianze dell'operato dei volontari: 7 di loro hanno raccontato le esperienze vissute nel tempo del Covid, nei paesi in conflitto, in particolare la guerra russo-ucraina, e in materia di accoglienza dei migranti, con la presenza di una responsabile del Comitato di Lampedusa.
Tutto ormai pronto, l'attesa e l'eccitazione e poi finalmente sale sul palco Sua Santità. Una presenza forte, carismatica, purtroppo però fisicamente debole, giunto in carrozzina e visibilmente affaticato, ma che comunque ha voluto esserci per dire il suo personale "grazie" ai volontari. Un discorso profondo quello fatto dal Papa, che ha posto in evidenza il dialogo per superare le logiche di potere che rendono nemici gli uomini
Se si mette al centro la persona umana, continua Sua Santità, "si può dialogare" per abbattere "i muri dell’inimicizia" e superare "le logiche dell’interesse e del potere che accecano e rendono l’altro un nemico". Papa Francesco, parlando dell'associazione, ha detto che assicura una "presenza efficace e preziosa, specialmente in tutti quei contesti in cui il fragore delle armi soffoca il grido dei popoli, il loro anelito di pace e il loro desiderio di futuro".
Alla fine del discorso la Benedizione Papale impartita a tutti i presenti. Il Papa ha concluso la bellissima mattinata ringraziando le autorità presenti e stringendo molte mani ai volontari. Ha inoltre incontrato molti disabili che abitualmente i volontari Cri aiutano nelle loro necessità quotidiane. A tutti loro ha stretto la mano e ha assicurato una preghiera.
Si torna a casa, si rientra nella quotidianità, ma di sicuro questa giornata sarà ricordata per sempre da chi l'ha vissuta in prima persona".