Italcementi: i Comuni al lavoro per un nuovo studio sulle emissioni
Una relazione, indipendente da quello esistente commissionato dall’azienda, volto a «correlare gli effetti delle ricadute dell'emissione del cementificio Italcementi con eventuali impatti sanitari sulla popolazione»
Un nuovo studio, indipendente da quello esistente commissionato dall’azienda, volto a «correlare gli effetti delle ricadute dell'emissione del cementificio Italcementi con eventuali impatti sanitari sulla popolazione».
Italcementi: i Comuni faranno un nuovo studio
E’ questa l’intenzione dichiarata delle Amministrazioni comunali di Cornate, Imbersago, Merate, Paderno, Robbiate, Solza e Verderio, che insieme alla Provincia di Lecco e al Parco Adda Nord hanno ottenuto, grazie a un ricorso al Tar, i dati che le Ats Brianza e di Bergamo avevano negato in passato.
«Nei giorni scorsi è stata presentata richiesta ad Arpa – Dipartimento di Bergamo per avere le mappe di ricaduta degli inquinanti emessi dallo stabilimento di Calusco d’Adda di Italcementi: siamo in attesa di un riscontro» si legge nella nota diffusa dalle Amministrazioni coinvolte, che proprio sulla base dei rilievi delle Aziende di tutela della salute e di Arpa daranno vita a un’indagine per valutare quali effetti comporta sulla popolazione del Meratese e dell’Isola Bergamasca l’aumento dell’utilizzo di rifiuti solidi non pericolosi (Css) nella linea di cottura del clinker dell’azienda, autorizzato dalla Provincia di Bergamo.
Autorizzazioni contro le quali proprio i Comuni che spingono per il nuovo studio hanno presentato un ricorso al Tar, che verrà discusso il prossimo 18 dicembre.
Uno studio alternativo a quello già realizzato dall'azienda
«I tecnici incaricati dai Comuni e dalla Provincia di Lecco, Fabrizio Bianchi e Stefano Scarselli, hanno indicato un percorso da seguire per strutturare lo studio sanitario richiesto e mai prodotto dagli enti di riferimento - si legge nel comunicato diffuso nella giornata di venerdì dalle Amministrazioni comunali coinvolte in questa battaglia - Da sempre è stato richiesto, sia dalla popolazione che dagli enti sottoscrittori del Protocollo di Intesa, uno studio epidemiologico per accertare gli eventuali impatti attuali di quanto fuoriesce dal camino di Italcementi Spa sui residenti all’interno delle aree ove si hanno le ricadute degli inquinanti.
Servirà a correlare emissioni ed eventuali impatti sanitari sulla popolazione
Il dottor Bianchi ha indicato come prioritario un tipo di studio di più rapida esecuzione, ma comunque volto a correlare gli effetti delle ricadute dell'emissione del cementificio con eventuali impatti sanitari sulla popolazione. Siamo ora in fase di attivazione dei lavori per l’effettuazione di questo studio, con l'obiettivo di ottenere ulteriore documentazione in tempo utile per essere depositata agli atti dell’udienza prevista per il 18 dicembre 2024 presso il Tar di Brescia, in cui verrà discusso il ricorso dei Comuni e della Provincia di Lecco per l’annullamento delle determinazioni dirigenziali della Provincia di Bergamo che hanno autorizzato l’aumento dell’utilizzo di rifiuti solidi non pericolosi nella linea di cottura del clinker della cementeria di Calusco d’Adda».
Con in mano dati alternativi a quelli forniti dall’azienda e sulla base dei quali la Provincia di Bergamo ha dato il suo benestare, i Comuni, la Provincia di Lecco e il Parco Adda Nord confidano di avere maggiori chance di spuntarla davanti al giudice. «L’obiettivo prioritario e fondamentale di tutta questa nostra attività resta sempre lo stesso, cioè determinare con la massima precisione possibile l’entità dell’impatto delle emissioni del camino di Italcementi sulla popolazione del territorio, valutazione non svolta in maniera efficace durante tutte le fasi del procedimento attivato dalla Provincia di Bergamo, come da parere dei tecnici incaricati dagli nti che hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa per l’effettuazione di questi approfondimenti» conclude la nota.