Per limitare i tuffi nell'Adda, la Polizia locale pattuglierà con gommone e a cavallo
Basta controlli sulle sole sponde: gli agenti entreranno in acqua per pattugliare quello che è diventato un fenomeno sempre più diffuso
L'Adda è una meta ambita per i molti che, durante la calura estiva, cercano refrigerio tra le sue acque.
Tuttavia, è ormai risaputo che quelli che a colpo d'occhio paiono innocenti tuffi in fiume, siano in realtà potenzialmente pericolosi. Tanto che in diversi Comuni vi è fatto divieto nuotarci. Tra questi c'è Trezzo sull'Adda la cui Polizia locale, per moderare i numerosi incidenti - a volte anche fatali - avvenuti negli scorsi anni, inizierà un'attività di pattugliamento del fiume con gommone e alzaia a cavallo.
La Polizia fluviale pattuglierà dall'interno
Basta controlli sulle sole sponde: gli agenti entreranno in acqua per limitare quello che, negli anni scorsi, è diventato un fenomeno sempre più diffuso. Basta guardare i fatti di cronaca della scorsa estate: dal diciottenne di Masate che ha rischiato di affogare proprio a Trezzo, alle due donne e una bambina recuperate con il verricello in difficoltà nelle acque dell'Adda a Cassano. Senza contare i decessi degli anni precedenti. Con l'arrivo del bel tempo, qualche tuffo c'è già stato.
Come riportano i colleghi di primalamartesana, gli agenti della Polizia locale utilizzeranno quindi per i propri controlli il gommone della Protezione civile, guidato da un agente in possesso di patente nautica che opererà in qualità di Polizia fluviale. A rafforzare il pattugliamento in acqua ci sarà anche quello dell'alzaia, effettuato - invece - da agenti a cavallo, in possesso di attestato per la conduzione di equini.