Gli interventi

Gli assessori rimasti parlano di Maggioni e Procopio: "Una ha lavorato, l'altro... no. E Lupi dia spiegazioni"

Fanno discutere a Merate le prese di posizione di Alfredo Casaletto e Fiorenza Albani. Fabio Tamandi si rifugia in un silenzio che lascia spazio alle interpretazioni più disparate

Gli assessori rimasti parlano di Maggioni e Procopio: "Una ha lavorato, l'altro... no. E Lupi dia spiegazioni"
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Gli assessori rimasti al fianco del sindaco di Merate parlano di quelli cacciati. O meglio, due di loro parlano, l'altro - Fabio Tamandi - si rifugia in un poco coraggioso silenzio che alimenta le ipotesi che lo vorrebbero a sua volta pronto al "salto" sul carro della lista di Dario Perego proprio nei giorni in cui Forza Italia garantisce il sostegno al sindaco uscente.

Stanno facendo discutere le dichiarazioni rilasciate al Giornale di Merate di questa settimana da parte di Alfredo Casaletto, delega a Sport e Bilancio, e Fiorenza Albani, delegata alla Cultura. Uno chiede spiegazioni direttamente all'onorevole Maurizio Lupi, di cui Procopio è il braccio destro nella Fondazione Costruiamo il futuro; l'altra mette in dubbio la presenza e il lavoro svolto proprio dall'ex vicesindaco.

Gli ex assessori Giuseppe Procopio e Franca Maggioni

Procopio e Maggioni, le parole di Casaletto

«Maurizio Lupi è il parlamentare del territorio, eletto con i voti del centrodestra unito. Renda conto ai cittadini del perché uno dei suoi più stretti collaboratori a Merate si sia comportato in modo così ambiguo».

Entra a gamba tesa Alfredo Casaletto, uno dei tre assessori rimasti al fianco di Massimo Panzeri dopo la cacciata di Giuseppe Procopio e Franca Maggioni dalla Giunta. E tira in ballo l’onorevole di Noi Moderati, che in quanto presidente della fondazione Costruiamo il futuro è di fatto il datore di lavoro dell’ormai ex vicesindaco.

«Con Beppe (Procopio, ndr) ci siamo trovati a cena a Casatenovo a gennaio, alla presenza del capogruppo di maggioranza Alessandro Vanotti e del sindaco, proprio per cercare di andare oltre i dissapori della campagna elettorale delle regionali e per ribadirgli che lo sentivamo parte della squadra. E già in quell’occasione non ci aveva detto di sì. Vedere poi persone come Carlotta Sandrinelli o Daniele Riva, legate alla Fondazione di Maurizio Lupi, vicine alla lista di Dario Perego, fa pensare che Procopio fosse al corrente di questi movimenti da tempo e che dunque giocasse su due tavoli ormai da mesi».

Maurizio Lupi e Giuseppe Procopio

Uno strappo, tra Casaletto e Procopio, che va oltre la vita amministrativa. «A Beppe sono legato da anni, abbiamo iniziato insieme nel 2009, lui in Comune e io in Provincia: entrambi ci eravamo candidati per andare oltre le logiche fratricide della vecchia politica di Battista Albani e dello stesso Perego. E ora ce lo ritroviamo al fianco di quest’ultimo, con la pretesa di rimanere pure in Giunta...».

Se le avvisaglie dello strappo con Procopio c’erano da mesi, diverso è il discorso con Franca Maggioni. «Mi dispiace molto, perché se è vero che nutriva del malcontento lo avrebbe potuto esternare. Invece se l’è tenuto dentro e ce la siamo poi ritrovata vicina alla lista avversaria. Anzi, in un gruppo misto che sembra un... fritto misto, basato esclusivamente sui personalismi».

L'intervento di Fiorenza Albani

Di revocare le deleghe a Giuseppe Procopio e Franca Maggioni, per sua stessa ammissione, all’inizio non era convintissima. «Ma se siamo un gruppo lo siamo sempre, non tutte le decisioni trovano tutti d’accordo sin da subito e a un certo punto, alla fine, è giusto condividerle e adottare una linea comune» sostiene Fiorenza Albani, assessore alla Cultura rimasta in Giunta al fianco di Massimo Panzeri.

Il suo pensiero è principalmente rivolto all’ex assessore Maggioni, con la quale ha condiviso un certo grado di confidenza e una buona collaborazione nel corso del mandato. «Che nutrisse un po’ di malcontento, negli ultimi mesi, l’avevo capito - afferma Albani - Ma penso anche che sia normale che nel corso di cinque anni ci siano alti e bassi e che qualche volta tocchi incassare anche qualche delusione: io per prima avendo la delega alla Cultura ogni tanto mi sono sentita negare delle risorse o bocciare qualche progetto, ma questo non giustifica aprire un dialogo con un candidato avversario. O, ancora peggio, ignorare una richiesta del sindaco che aveva espressamente chiesto di chiarire le varie posizioni in vista delle elezioni».

Fiorenza Albani e Franca Maggioni

Diverso il discorso di Procopio, nei cui confronti Fiorenza Albani non riesce a essere tenera. «Diciamo che Franca ha lavorato tanto, Beppe... decisamente no. Molti meriti che si è preso, come l’intitolazione di alcuni luoghi alle donne, nascondevano il lavoro di altri Assessorati; col Pgt siamo arrivati di corsa a fine mandato; sul commercio stenderei un velo pietoso, ha organizzato un solo incontro ed è riuscito a far litigare i negozianti tra loro».

Insomma la Giunta prosegue, seppur ridotta ai minimi termini. «Io proseguo convinta che il lavoro che abbiamo svolto è stato buono, a maggior ragione se si considerano il Covid, i rincari energetici, delle materie prime e quant’altro. Il gruppo ha perso qualche elemento ma continua a essere solido».

 

 

 

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