Muore e lascia mezzo milione al Manzoni, in passato donò anche al Mandic
Nel 2007 aveva donato 135mila euro all'ospedale di Merate
Muore a 95 anni e lascia mezzo milione (per la precisione 518.414,34) all’ospedale Manzoni di Lecco. Protagonista di tanta generosità Ersilia Rusconi, nata a Valmadrera il 23 novembre del 1927 e scomparsa il 19 dicembre 2022, dopo aver vissuto la maggior parte della sua lunga vita in via Spirola a Lecco. Nei giorni scorsi, l’Asst di Lecco ha decretato con una delibera l’accettazione della piccola fortuna e nelle prossime settimane il direttore generale Marco Trivelli deciderà come impiegarla.
Muore a 95 anni e lascia al Manzoni 518mila euro
Nella sua vita, la signora Ersilia, aveva cambiato più volte il testamento fino all’ultima versione sottoscritta sempre davanti al notaio Federica Croce con studio in via Cattaneo al civico 7.
Espletate le lunghe procedure di rito, la professionista ha inviato al direttore generale la copia del testamento olografo, registrato il 9 febbraio dello scorso anno, che di fatto istituisce due eredi (oltre all’ospedale anche un’associazione del territorio) e vari legati.
Nella parte del testamento che riguarda il nosocomio cittadino si legge: «Tutto ciò che residuerà sui miei conti correnti e conti titoli, dedotte le spese funerarie (raccomando niente fiori né spese eccessive) lo lego all’Azienda Ospedaliera di Lecco Ospedale Manzoni».
Quindi l’Asst - con la delibera 189 del 6 marzo scorso immediatamente esecutiva - ha «ritenuto di accettare il legato testamentario disposto da Ersilia Rusconi, con il predetto testamento, pari a 518.414,34 euro alla data del 19 dicembre 2022, dando atto che l’importo definitivo del legato, che comprende anche un deposito titoli, sarà quantificato al momento dell’effettivo trasferimento a questa Asst delle somme da parte della Banca Popolare di Sondrio».
La somma - che rappresenta la maggior parte del patrimonio dell’anziana - verrà depositata sul conto dell’ospedale e «l’importo oggetto del legato sarà imputato nel Bilancio d’esercizio 2024».
Nel 2007 aveva donato 135mila euro al Mandic
Ma Ersilia Rusconi, nonnina con un cuore grande che ha condotto un’esistenza all’insegna della parsimonia, già nel dicembre del 2007 aveva donato una somma all’Asst ma in quell’occasione i soldi, 135mila euro, erano andati a favore dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate.
Nella circostanza era stata anche effettuata una cerimonia di ringraziamento da parte dell’allora direttore amministrativo dell'ospedale di Merate Giacomo Molteni, dell’ex direttore dell'azienda ospedaliera, Pietro Caltagirone e dell’ex direttore sanitario Alberto Zoli. Grazie a quella donazione, erano stati acquistati per il Mandic un automezzo Fiat Ducato per il servizio navetta Merate-Lecco, l'impianto integrato elimina-code per il nuovo front-office, gli arredi completi per il nuovo centro prelievi e per il nuovo front office ed era stato effettuato il completamento della controsoffittatura della hall di ingresso.
«I finanziamenti regionali vengono spesi per le essenzialità - aveva detto Zoli in quell’occasione - Queste donazioni permettono la copertura di spese parimenti importanti, ma che solitamente rimangono fuori dai grandi progetti».
Ma non è finita. Perché l’8 aprile del 2021 Ersilia Rusconi era balzata agli onori delle cronache per un fatto singolare: la pensionata aveva chiamato il numero unico per le emergenze dichiarando di essere stata derubata e chiedendo l’aiuto di una volante della Polizia di Stato. Gli agenti che si erano precipitati nella sua casa erano stati accolti dalla donna che era apparsa smarrita e confusa. Aveva spiegato ai poliziotti di non essere mai stata sposata, non avere figli precisando anche che i parenti più prossimi abitavano lontano.
«L’unica persona con cui parlo - aveva aggiunto - è la badante che viene da me metà giornata».
Agli uomini della Questura non c’era voluto molto per comprendere la situazione: non c’era stato alcun furto ma la pensionata si sentiva molto sola e aveva voglia di parlare con qualcuno. Tanto più aveva detto - cosa però mai accaduta - che da lì a pochi giorni avrebbe dovuto essere trasferita in una Rsa a Bellagio.
«I miei uomini sono rimasti molto colpiti dalla situazione - aveva detto al Giornale di Lecco l’ex questore di Lecco Alfredo D’Agostino - Si sono accomodati e l’hanno ascoltata. Poi il giorno successivo hanno di nuovo bussato alla sua porta per sincerarsi che stesse bene e portarle un vassoio di pasticcini».
Alla signora Ersilia non era sembrato vero di ricevere due visite inattese per due giorni.
E così detto fatto si era messa ai fornelli e aveva cucinato una torta ai suoi due angeli. «Poi ha chiamato la centrale operativa - concludeva il dottor D’Agostino - Una pattuglia l’ha raggiunta poco dopo e ha ritirato il dolce per i nostri uomini. Esserci sempre è il nostro motto, soprattutto in situazioni come questa».
E a quanto pare anche la signora Ersilia ha deciso di «esserci» per la sua città.