Punto nascite del Mandic al capolinea, chiude l'1 marzo
Il direttore generale dell'Asst di Lecco, Marco Trivelli, lo aveva annunciato nelle scorse settimane ai sindaci del Meratese e del Casatese
Punto nascite del Mandic al capolinea, chiude definitivamente venerdì 1 marzo. Il direttore generale dell'Asst di Lecco, Marco Trivelli, lo aveva annunciato nelle scorse settimane ai sindaci del Meratese e del Casatese. Ma già a novembre, l'assessore al Welfare Guido Bertolaso aveva parlato di questa possibilità durante un vertice con i primi cittadini del territorio.
Punto nascite del Mandic al capolinea, le reazioni del territorio
Un colpo basso per il territorio, anche se i numeri parlavano chiaro da tempo: ai minimi storici da almeno due anni, una struttura attaccata a un filo e tenuta in vita artificialmente.
Diverse le reazioni della politica locale, da destra a sinistra.
Il presidente della conferenza dei sindaci meratesi Fabio Vergani: "Siamo sfavorevoli e sconcertati"
"I numeri sono veramente bassi e l’Asst ritiene che tenerlo aperto sia diventato insostenibile – aveva spiegato Fabio Vergani, primo cittadino di Imbersago e presidente della Conferenza dei sindaci meratesi, riferendo quanto comunicato dal dottor Trivelli nel corso del vertice di giovedì pomeriggio – Se anche ci fossero le condizioni per evitare di chiudere il punto nascite, mancherebbe comunque il “materiale” su cui lavorare. E’ sicuramente una delle note più dolenti emerse dall’incontro e come sindaci ci siamo detti sfavorevoli e sconcertati. Trivelli ci ha però spiegato che nel confronto con la Regione ora si sta cercando di capire quali possono essere le tempistiche per chiuderlo definitivamente".
Il sindaco di Merate Massimo Panzeri: "Bertolaso e Trivelli facciano chiarezza"
"Bertolaso e Trivelli devono spiegarci perché un reparto che fino a pochi anni fa cubava più di mille parti oggi è praticamente a zero». Sulla chiusura del punto nascite di Merate il sindaco Massimo Panzeri suona la carica. E chiede chiarezza. «Io ho tre figli, sono tutti nati a Merate e sinceramente avrei voluto lo stesso per i miei nipoti – sottolinea il primo cittadino – I numeri, purtroppo, dicono che non è più sostenibile tenere aperte le sale parto. Questo non può che dispiacere e fare male. C’è però un aspetto che non voglio tralasciare, e cioè che sia fatta chiarezza. Come lo avevo chiesto personalmente all’assessore Guido Bertolaso l’ho chiesto anche al direttore generale Marco Trivelli venerdì scorso".
Il Tavolo per la Sanità del Pd: "Persone costrette sempre più a pagare di tasca propria"
«Carta d’identità: Comune di Merate, nato a…». Inizia con una stoccata il comunicato diffuso dal Tavolo per la Sanità Meratese del Pd Merate a commento dell’annuncio fatto dal direttore generale Marco Trivelli ai sindaci, in merito alla chiusura del punto nascite del Mandic.
«No, a Merate non si nascerà più – proseguono i dem con amarezza – Due anni di riduzione dei parti sotto i 500 e si dispone la chiusura del punto nascita, attenendosi alle indicazioni dell’Oms di minor sicurezza per riduzione della casistica complessa quando il numero di parti scende sotto una certa soglia. Ma come si è arrivati a tutto questo?». Come per altre specialità, sostiene il Pd, «si va incrementando la quota di persone costrette a pagare di tasca propria».
ViviAmoMerate e il candidato sindaco Salvioni: "Il silenzio dell'Amministrazione meratese è assordante"
Sull’argomento si è esposta duramente anche la lista civica ViviAmoMerate con il candidato sindaco Mattia Salvioni. Sabato mattina una rappresentanza del gruppo di lavoro Welfare e Sanità a supporto della lista si è riunita, alla presenza del candidato, per denunciare con forza quanto sta accadendo al Mandic. «Il tutto – sottolinea ViviAmoMerate – sta accadendo sotto il silenzio assordante dell'attuale Amministrazione comunale e del sindaco Massimo Panzeri che fino a pochi mesi fa rassicurava su investimenti futuri e prospettive di ulteriori chiusure».