Giovani in cima al mondo
Due belle storie di ragazzi che con determinazione hanno conquistato i propri sogni
Non è certo un’impresa da tutti i giorni quella di scalare una montagna alta quasi 6mila metri. Anzi, forse è più unica che rara. Però c’è qualcuno che ha avuto non solo coraggio da vendere, ma anche la straordinaria dose di determinazione nel raggiungere il proprio obiettivo.
Massimiliano, da Correzzana al Kilimangiaro
Il protagonista di questa bella storia è il 26enne Massimiliano Nova, che lo scorso novembre ha compiuto una delle esperienze più incredibili per la vita di un uomo: quella di scalare il Kilimangiaro, la vetta più alta di tutta l’Africa.
«Ho sempre avuto la passione per la montagna – ha spiegato il giovane – Camminare, fare escursioni per me è una normalità. Faccio palestra al Cai e quasi tutti i weekend vado in montagna, spesso Dolomiti, Resegone... Però fuori dall’Italia non ero mai andato a fare esperienze di questo genere».
Qualche anno fa la decisione di dedicarsi seriamente all’alpinismo puntando subito in alto con la scalata al Monte Bianco, la cima più alta del nostro Paese (e d’Europa) sopra quota 4mila metri. Poi la scelta di alzare l’asticella e lanciare la sfida al Kilimangiaro, a quota 6mila: «Sono partito con il gruppo della Valmalenco Alpina - prosegue Massimiliano - Siamo stati sulla montagna più di sei giorni, tenendo conto che due giorni sono stati occupati per la salita e la discesa».
Freddo e fatica, ma di certo l’esperienza di essere sulla montagna più alta del continente nero è stata impagabile:
«Durante la salita però ho avuto un problema con i guanti, nel senso che non li trovavo più. Ero preoccupato perché le temperature a quelle altezze non sono di certo ottimali. Ho scoperto solo quando siamo tornati che i guanti sono sempre stati nel borsone del sacco a pelo. Alla fine me li hanno prestati i nostri accompagnatori: nonostante il caldo africano alle pendici, sono abituati anche alle bassissime temperature delle cime».
Non solo il paesaggio mozzafiato passando dalla savana alla neve e la conquista di un traguardo molto difficile da raggiungere, quello del temerario correzzanese è stato un vero e proprio viaggio alla scoperta di un mondo e una cultura molto lontani da noi.
L'esperienza resterà nel suo cuore e già pensa all'Everest
«E’ stata un’esperienza incredibile - ha sottolineato al suo ritorno - Ho visto la Tanzania a 360 gradi, ho conosciuto tribù, come quella dei boscimani, fatto safari e molto altro. Insomma, esperienze che mi porterò per sempre nel cuore. E’ stata tutta una grande scoperta, in ogni momento qualsiasi cosa facessi, c’era sempre qualcosa di nuovo da imparare. Gli ultimi quattro giorni ci siamo invece rilassati e siamo stati ospiti di “Sister Island”, un asilo che fa parte di una piccola realtà solidale fondata da una ragazza italiana della Valtellina. Qui ho avuto la possibilità di stare a contatto anche con quelle che sono le realtà più dure dell’Africa».
Ora per Massimiliano è tempo di riposo. Ma la testa e le gambe sono già alla prossima meta. E dopo il Monte Bianco e il Kilimangiaro chissà che un giorno non tocchi anche alla cima del mondo: l’Everest.
Giulia, la regina degli eventi arriva da Lesmo
Ha sempre sognato di lavorare nel mondo degli eventi. Eppure non avrebbe mai immaginato che non solo il suo desiderio si sarebbe avverato, ma che addirittura, a soli 23 anni, ne sarebbe diventata una delle regine. Giulia Beretta, giovane residente a Lesmo, lo ha fatto, conquistando il primo posto all’«Elephant Prodigion», uno dei riconoscimenti più ambiti del settore che viene consegnato in occasione del Best Events Awards a Roma, ovvero il Gran Galà italiano del mondo degli eventi.
La ragazza, diplomatasi all’Einstein di Vimercate, si è laureata alla Iulm di Milano nell’indirizzo Arte, Spettacoli ed Eventi culturali, conseguendo poi un master in Management e Comunicazione degli Eventi:
«Questa ulteriore specializzazione mi ha dato la possibilità di accedere ad ulteriori master dove diverse agenzie e aziende proponevano delle posizioni di stage – ha raccontato la ragazza – Io sono stata presa come stagista, prima con il contratto curricolare, ora con quello extracurricolare, nell’agenzia “Just People” di Milano.
Così, il capo di Giulia, a conoscenza dell’evento, l’ha invitata insieme ad una sua collega a partecipare al grande appuntamento di Roma. Per farsi le ossa, certo, ma anche per premiare quello che fino a oggi è stato un percorso molto più che brillante.
«Qui partecipano tutte le persone che sono entrate in questo settore, ma anche chi è uno studente o un laureando – ha proseguito – Il cliente, che nel nostro caso era “Peroni” (il noto marchio di birre, ndr), presenta quello che nel gergo si chiama “brief”, ovvero un documento che indica gli obiettivi da seguire per una buona campagna pubblicitaria. I concorrenti devono essere bravi a trovare un’idea valida per presentarlo. Nel nostro caso il “brief” era sulla “Peroni Zero Zero”, ossia la birra analcolica, che chiaramente è un prodotto difficile da vendere».
I partecipanti, dopo essere stati divisi a coppie con persone a loro sconosciute, dovevano lavorare insieme ed essere in grado di trovare qualcosa di interessante e originale. Nel caso di Giulia la sua partner era una ragazza romana:
«Avevamo otto ore di tempo per preparare l’elaborato, durante le quali dovevamo pensare a un progetto che lanciasse il prodotto – ha affermato – Noi abbiamo portato la nostra idea, chiamata “Azzuro Night” e siamo riuscite a vincere».
Così, a soli 23 anni, la giovane brianzola si è aggiudicata un premio alla carriera che in pochi possono vantare. Figuriamoci quest’età.
«Non è ancora finita perché vista la vittoria io e l’altra ragazza dovremo trovarci ancora a Roma per presentare il progetto direttamente in “Peroni” – ha concluso – Non da ultimo, abbiamo ricevuto come premio anche 48 birre gratis e un tour in Ferrari».
Una grande opportunità, perché infatti il podio le ha permesso di aprirsi nuove strade. E chissà che in futuro non si apra anche il proverbiale cassetto con dentro l’ultimo grande sogno: fondare un’agenzia tutta sua.