L’imprenditore che ama il «flipper» sfiora il titolo di campione italiano
Manuele Cereda, 46 anni, si è classificato secondo alla «Milano Pinball League»
Ha quarantasei anni, ci gioca da quando era un ragazzino e, dal 2010, ha iniziato a gareggiare conquistando tre anni più tardi (nel 2013) il titolo di campione italiano nei flipper classici.
L’imprenditore che ama il «flipper» sfiora il titolo di campione italiano
Manuele Cereda, classe 1976, casa a Renate, si è laureato in settimana vicecampione alla «Milano Pinball League», competizione giunta alla decima edizione e che mette a confronto tutti gli appassionati del flipper in un torneo di dieci tappe valevole per il ranking Ifpa (International Flipper Pinball association). Una gara di «nicchia», per uno sport che però sta crescendo negli ultimi tempi nonostante nei bar e nei locali, dopo il boom degli anni Novanta, i flipper siano ormai da tempo spariti soppiantati da videogiochi e slot machine.
Da marzo a novembre, come raccontano i colleghi di primamonza.it, Cereda - contitolare con il fratello della «Cereda carta snc», azienda di grossisti per la carta da imballaggio alimentare - ha sfidato i trenta concorrenti di tutte le province lombarde, ottenendo piazzamenti che gli hanno consentito poi di accedere alle fasi finali della competizione dove si sono affrontati gli otto migliori giocatori della regular season.
Lo scettro è andato a un lissonese
Al termine dei due gironi conclusivi, il 46enne renatese si è piazzato tra i quattro semifinalisti e solo, per un soffio, non è riuscito a conquistare il titolo e a strappare lo scettro al lissonese Roberto Pedroni, incontrastato vincitore delle precedenti dieci edizioni organizzate dal Milano Pinball club presieduto da Giorgio De Stefani.
«Sono contentissimo di questo risultato - ci ha detto il vicecampione renatese - Ma quel che conta per me è soprattutto la condivisione di una passione comune insieme ad altri amici che ci permette di socializzare ancora come si faceva un tempo. A giocare a flipper ho iniziato da ragazzino nel bar vicino a casa, il mitico bar Sport di via Umberto I. Stanco dei videogames, mi sono da subito appassionato scoprendo anche di riuscire discretamente... Da allora ho continuato a misurarmi riuscendo a togliermi anche qualche piccola soddisfazione».