Pendolari infuriati, la tratta Lecco - Bergamo è "una via Crucis"
Le segnalazioni di una giovane residente in Valle San martino e di una mamma padernese
Pendolari infuriati, la tratta Lecco - Bergamo è "una via Crucis". Queste le parole di una pendolare residente in Valle San Martino, che ha raccontato la sua esperienza tramite post social.
Pendolari infuriati, la tratta Lecco - Bergamo è "una via Crucis"
"E anche questa sera si preannuncia la via crucis per tornare a casa - ha scritto la ragazza - Arrivo in stazione ed il Bergamo-Lecco 18.07 lo danno con 20 minuti di ritardo che poco dopo diventano 30. Così si opta per il Porta Garibaldi delle 18.20 che almeno fino a Ponte ci arrivi, perché se dovessero cancellarlo sei a piedi a Bergamo.
Poi una volta arrivati a Ponte confideremo nella grazia del Signore🙏 Alle 19.31 siamo ancora a Ponte senza alcuna certezza che possa giungere almeno quello delle 20.07".
Ma anche quella speranza sfuma presto: "Ora ci hanno fatto uscire anche dalla sala d'aspetto perché Rfi chiude la stazione alle 20.30. Così siamo qui ad attendere un treno dato in ritardo e che potrebbe non arrivare, con un venticello gelido che è un piacere.
Gente che ha rinnovato il mensile per il mese di dicembre e si ritrova alle 20.45 abbandonata sui binari. Voi siete fortunati che siamo persone educate e civile. In famiglia ci hanno insegnato educazione, senso civico e del dovere che a voi manca.
Dalle 17 non avete messo un treno che sia uno tra Bergamo e Lecco mentre avevate diffuso l'informativa dei treni garantiti. Alle 20.45 hanno annunciato che non sarebbe stato effettuato né quello delle 20.14 dato in ritardo (ma dai?) né quello delle 21.14. Traduzione: arrangiatevi. Questo è un estratto del grado di civiltà e responsabilità della dirigenza del nostro paese".
Lo sfogo di una mamma padernese
La giovane pendolare della Valle San Martino non è l'unica ad ad aver segnalato la situazione delle tratta ferroviaria.
«La situazione è insostenibile, sta diventando impossibile raggiungere Bergamo». Questa infatti la nuova segnalazione per i continui disagi sulla linea Paderno-Bergamo fatta da Monica Crippa, mamma padernese di un ragazzo che va a scuola a Bergamo, preoccupata ma anche molto stanca: «Abbiamo fatto 23 ritardi accertati, il treno arriva a Paderno già in ritardo poi ne accumula altro man mano. Per non contare le soppressioni… Al ritorno poi ci sono 10 minuti regolari di ritardo. Praticamente i nostri figli partono al mattino alle 7 e tornano alle 15, con 6 ore di scuola fatte e a soli 30 km di distanza. Tra l’altro quando l’ho iscritto passavano due treni all’ora, non solo uno come adesso...».
Per arrivare in orario a scuola, Monica ha riferito che il figlio sarebbe costretto a prendere il treno precedente ogni mattina, alle 6.07, inaccettabile per ragazzini di 15 anni che soprattutto arrivati a scuola non la troverebbero nemmeno aperta e sarebbero obbligati a rimanere per un’ora intera in stazione, luogo non sicuramente tra i più affidabili. Oppure sarebbe costretta ad accompagnarlo in auto, in un orario non certo agevole a causa del traffico.
«Noi non paghiamo quasi mai l'abbonamento a prezzo pieno, dato che questo sconto fa riferimento alla presenza di ritardi nei 2 mesi precedenti - ha sottolineato la mamma padernese - Ma io non voglio lo sconto, io voglio il servizio».
In merito invece all’imminente chiusura del tratto Ponte San Pietro - Bergamo si è dimostrata molto preoccupata, specialmente per la poca organizzazione e informazione che gli utenti stanno ricevendo. «Mancano 3 mesi e non sappiamo quando, dove e come faranno partire i fantomatici pullman. Teniamo conto che i pendolari da gestire saranno veramente tantissimi... L'unica cosa che possiamo fare è fare pressione ai nostri politici perché facciano pressione a chi di dovere».
Monica infatti aveva mandato una mail a ottobre ai sindaci di Robbiate e Paderno chiedendo un loro intervento sia per i disagi sulla linea che per la chiusura del tratto per Bergamo. «Da entrambi ho ricevuto risposta che avrebbero tentato di fare qualcosa, pur non avendo grande voce in capitolo».
In separata sede, il sindaco di Paderno ha parlato della questione, condividendo appieno le preoccupazioni dei cittadini: «Noi stiamo sollecitando la Regione, Trenord, il prefetto, perché siamo consapevoli che la situazione è critica. Stiamo aspettando di essere convocati a un tavolo di confronto, cosa che però non è successa. Il tempo passa e non abbiamo ancora visto nulla di ufficiale» ha ammesso.