Violenza di genere

Fa il gesto anti aggressione e si salva dallo stupro

A mettere in salvo la giovane, residente nell'Isola Bergamasca, è stata una dipendente del Mc Donald's

Fa il gesto anti aggressione e si salva dallo stupro
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Doveva essere una serata all’insegna del divertimento, invece si è trasformata nell’incubo peggiore di ogni donna: l’ennesima vittima della violenza di genere è una 19enne residente nell’Isola Bergamasca che, nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 novembre, è stata pesantemente molestata da un 23enne, poi identificato in Fouress Jabir, nordafricano senza documenti e senza fissa dimora. A salvarla da uno strupro la sua lucidità e un’altra ragazza, sua coetanea, che ha riconosciuto il «signal for help», una mano con quattro dita alzate e il pollice piegato sul palmo, le dita che si aprono e si chiudono in un pugno, gesto che permette di segnalare, silenziosamente, che ci si trova in pericolo.

Fa il gesto anti aggressione e si salva dallo stupro: la ragazza è residente nell'Isola Bergamasca

Il fatto si è consumato a Milano, città in cui la giovane bergamasca si trovava per un evento musicale ai Magazzini Generali; dopo la fine del concerto e la decisione di fare due passi in piazza Duomo, la 19enne si era fermata a chiacchierare con un gruppo di ragazzi e ragazze suoi coetanei. Con il passare del tempo, però, il gruppo si era via via assottigliato e, alla fine, la ragazza era rimasta sola proprio con Jabir, che l’aveva così invitata a fare una passeggiata in Galleria.

Ha iniziato a molestarla su una panchina e l'ha minacciara in arabo

L’incubo ha avuto inizio poco dopo: una volta giunti sulle panchine al centro di piazza della Scala, il 23enne, da simpatico e rispettoso quale era stato fino a quel momento, aveva cambiato atteggiamento, iniziando dapprima ad abbracciarla e poi a baciarla sulle labbra, senza il consenso della ragazza che, nel frattempo, cercava di divincolarsi da lui.
A nulla sono serviti i ripetuti rifiuti della 19enne: il ragazzo ha continuato, imperterrito, ad abbracciarla e baciarla, minacciandola anche in lingua araba. «Ho due volti, uno cattivo ed uno buono», «Se ti allontani ti faccio a pezzi»: queste le frasi con cui Jabir minacciava la diciannovenne, terrorizzandola a morte e rendendola così incapace di reagire, mentre continuava a molestarla e a palpeggiarla nelle parti intime.
In seguito, il 23enne ha costretto la giovane a seguirlo sotto minaccia, per portarla in un posto più appartato così da farle violenza. Momenti di panico e terrore, in cui però la giovane è riuscita a rimanere lucida e, grazie a questo, a salvarsi.

"Mi sono ricordata i video su TikTok e ho fatto il gesto anti aggressione"

«In quei momenti di panico mi sono tornati in mente dei video che avevo visto su TikTok – ha spiegato la ragazza – nei quali si suggeriva di fare un gesto con la mano, ossia il pollice sul palmo, coperto con le altre quattro dita, muovendolo su e giù, così da segnalare di essere in pericolo. Quei video erano diventati talmente virali che, in quel momento, mi son detta che tanto valeva provare, magari qualcuno avrebbe capito».
E così è stato: a notare il gesto antiviolenza è stata proprio una dipendente del McDonald’s di via Torino, nel quale la giovane era riuscita a convincere il suo aguzzino a fermarsi con la scusa di andare in bagno, anche se il locale in quel momento stava chiudendo.

Salvata da una dipendente del Mc Donald's

La ragazza, notando i segnali di aiuto della sua coetanea, ha prontamente allarmato le forze dell’ordine, che sono così intervenute prima che il 23enne riuscisse a fare altro. Sul posto si è infatti portata una pattuglia della Polizia di Stato che ha rintracciato i due giovani a poca distanza dal McDonald’s.

Il consiglio: "Non andate nel panico e chiedete aiuto"

La 19enne è stata così trasportata alla Clinica Mangiagalli, mentre Jabir è stato trasferito al carcere di San Vittore, dove ora si trova in custodia cautelare in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto avvenuto in flagranza di reato.
«C’è solo un consiglio che posso dare alle altre donne – ha dichiarato, con grande coraggio, la 19enne – ed è quello di cercare di non andare nel panico in queste situazioni. Bisogna pensare bene a cosa fare e stare molto attente, perché ogni minimo sbaglio può essere un problema»

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