Chiesa di Beverate abbandonata: i fedeli preoccupati per la sua sorte
Il parroco don Emilio Colombo: "Portiamo pazienza"
La chiesa di Beverate è chiusa ormai da diversi anni e ai fedeli inizia a sembrare sempre più un luogo abbandonato piuttosto che un edificio di culto.
E’ grande la preoccupazione fra i briviesi per le sorti della chiesa di Beverate, che dopo quasi cinque anni è ancora inaccessibile. Nel 2019, il parroco don Emilio Colombo si era visto costrutto a interdire l’accesso ai fedeli. I problemi strutturali dell’edificio erano già noti e proprio per quello erano stati installati degli appositi sensori per tenere sotto controllo eventuali movimenti preoccupanti.
La chiesa di Beverate è abbandonata da anni
Già nel 2012, a causa di crepe e del distacco di calcinacci dalle pareti, si era resa necessaria l’installazione di una rete sospesa lungo la navata. La situazione era precipitata proprio nel febbraio del 2019, quando, probabilmente a causa di forti nevicate, i sensori avevano registrano dati preoccupanti, facendo temere per la stabilità della chiesa. Su consiglio dell’ingegnere strutturale che per mesi si era occupato dei controlli alla struttura portante, don Emilio Colombo si era quindi visto costretto a chiudere la chiesa, spostando le celebrazioni prima in oratorio e poi a Brivio.
La necessità di intervenire per mettere in sicurezza l’edificio si è però scontrata con i costi dei lavori, che complessivamente ammonterebbero a circa un milione e mezzo. Una spesa che la Parrocchia non sarebbe riuscita a finanziare e che di conseguenza ha portato a «congelare» la situazione della chiesa.
I fedeli sono preoccupati
Prima di avviare i lavori, la Curia aveva infatti richiesto alla Parrocchia di Brivio e Beverate una verifica di staticità e sulle arcate e sui muri erano stati posizionati appositi sensori. Dai dati raccolti, nel maggio 2022 era stato presentato il progetto dell’ingegner Giuseppe Riva, risultato però, con il suo milione e mezzo, troppo costoso per la Parrocchia, il cui Bilancio era fra l’altro notevolmente influenzato dalle criticità pandemiche.
Lo studio era quindi stato accantonato in accordo con la Curia, che si era comunque riservata di valutare un’altra progettazione più economica e meno impattante dal punto di vista architettonico.
In questo modo, i tempi si sono allungati ancora e in molti fra i fedeli di Brivio e Beverate hanno iniziato a temere per le sorti dell’amata chiesa di frazione.
Entro fine novembre, però, a meno di imprevisti, si dovrebbero avere novità dall’arcivescovo Mario Delpini. Nel frattempo, il parroco ha invitato ancora una volta i fedeli ad avere pazienza.
Don Emilio. "Sono stati condotti degli studi di fattibilità per la sistemazione"
«Sono stati fatti tutti gli studi di fattibilità per la sistemazione - ha spiegato don Emilio Colombo - Come noto, la cifra necessaria per i lavori era risultata essere molto ingente e non sostenibile. Questo è stato il problema principale. E’ in corso una valutazione pastorale di Curia e arcivescovo, si può solo aspettare. Abbiamo atteso già quasi cinque anni, bisogna solo stare tranquilli e avere un altro po’ di pazienza».
Quello che è certo, però, è che la chiesa, a cui al momento possono accedere solo pochissimi volontari, si trova in uno stato di abbandono. Mercoledì 4 ottobre è stato il 70esimo anniversario di consacrazione dell’edificio religioso, che oggi si presenta spoglio di banchi e paramenti e un «tappeto» di sporcizia sul pavimento.
La situazione preoccupa non poco la comunità di Brivio e soprattutto quella di Beverate, che per anni ha sentito la mancanza della propria chiesa e ha atteso di poter tornare a varcarne la soglia.
La speranza, ora, è che a novembre la decisione di monsignor Delpini vada nella direzione della messa in sicurezza e ristrutturazione definitiva della chiesa beveratese.