Ospedale di Merate tra burattini e burattinai
Il documento partorito in gran segreto da quattro ex sindaci e dai partiti organizzatori del flash mob ha finito per spaccare il territorio. E per incepparsi nel giro di 24 ore...
C’è un burattinaio, che assegna dal suo sito web la patente di difensore dell'ospedale di Merate a questo o a quel politico in base al grado di obbedienza ai suoi suggerimenti.
Poi qualche burattino, che prima scende in piazza impugnando la bandiera di partito, poi la imbosca a comando (del burattinaio) e infine si presenta ai tavolini di un bar provando a rifilare alla stampa una mozione in difesa del Mandic, che ha il sapore del blitz più che del documento condiviso.
Ospedale di Merate, burattini e burattinai
Ha creato non pochi imbarazzi la fuga in avanti compiuta dagli organizzatori del flash mob del 14 ottobre, autori insieme a quattro ex sindaci di Merate di un documento che ha il sapore del blitz, orchestrato all'oscuro degli amministratori di centro-destra (e non solo).
Facile vederci il tentativo di mettere all’angolo qualche politico avversario: ecco una mozione sul Mandic, se non la voti sei tu che vuoi farlo chiudere. E via di mazzate dal burattinaio.
Il giochino ci ha messo 24 ore a incepparsi, tra imbarazzi e scontri accesissimi in seno alle conferenze dei sindaci: addio mozione della discordia, i primi cittadini del Meratese e Casatese lavoreranno insieme a un nuovo testo condiviso.
Sul Giornale di Merate in edicola da oggi, martedì 31 ottobre 2023, e per tutta la settimana (QUI in edizione digitale), un ampio servizio di quattro pagine sulla vicenda