Allarme

Montevecchia: la via per l'Alta Collina a rischio crollo

Piloni che poggiano, di fatto, sul nulla, e sono costellati di crepe che potrebbero frantumarli in men che non si dica. Dal marciapiede piovono calcinacci a non finire e i tiranti in ferro sono esposti e letteralmente mangiati dalla ruggine. Insomma, il marciapiede potrebbe crollare da un momento all’altro, portando con sé parte della carreggiata e soprattutto chi vi transita in quel momento.

Montevecchia: la via per l'Alta Collina a rischio crollo
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Via Belvedere a Montevecchia potrebbe crollare da un momento all’altro.
E’ una situazione drammatica quella in cui versa la strada che porta all’Alta Collina, percorsa ogni giorno dai residenti e nel weekend da orde di turisti, che si spostano in auto, in moto o a piedi. Non solo una gatta da pelare dal punto di vista economico, che ha fatto trascorrere notti insonni al sindaco Ivan Pendeggia, alla vice e delegata alla Viabilità Francesca Colombo e a tutta l’Amministrazione, ma un vero e proprio allarme sicurezza.

Montevecchia: la via per l'Alta Collina a rischio crollo

Basta dare un’occhiata alle condizioni della strada per rendersene conto. E non serve certo una laurea in ingegneria. Sulla carreggiata e sul marciapiede, in bella mostra, ci sono crepe e avvallamenti, ma il vero problema è la parte sottostante la strada. Via Belvedere, infatti, poggia in parte sulla collina, almeno per quanto riguarda la corsia di marcia a scendere e parte di quella a salire: il marciapiede e i parapetti, costruiti tra il 1995 e il 1999, sono invece a sbalzo.

Pilastri usurati e senza fondamenta, crepe, parti metalliche arruginite e calcinacci che piovono dall'alto

E’ proprio la struttura sottostante a far paura e noi stessi abbiamo potuto accorgercene di persona. Marciapiede e parte della carreggiata poggiano sul terreno della località Mirasole, proprietà dell’ex consigliere comunale all’opposizione ed ex deputato Alberto Bosisio e quello che il noto pittore vede ogni giorno è tutt’altro che confortante. In primo luogo, il terreno su cui poggia la strada non è stato mai livellato, ma segue l’andamento della collina, che con il passare del tempo e l’azione degli agenti atmosferici vive un processo di erosione continuo e inarrestabile. «Questi pilastri non hanno la fondazione e sono completamente usurati» spiega Bosisio facendoci notare alcuni piloni che poggiano, di fatto, sul nulla, e sono costellati di crepe che potrebbero frantumarli in men che non si dica. Dal marciapiede piovono calcinacci a non finire e i tiranti in ferro sono esposti e letteralmente mangiati dalla ruggine. Insomma, il marciapiede potrebbe crollare da un momento all’altro, portando con sé parte della carreggiata e soprattutto chi vi transita in quel momento.
«Quando c’è stato il sopralluogo, i tecnici si sono messi le mani nei capelli vedendo la situazione» ha spiegato Bosisio, visibilmente preoccupato per quello che potrebbe accadere.

Il sindaco: "Situazione gravissima"

Già, perché in estate l’Amministrazione è stata messa in allerta proprio da alcuni residenti della zona, che attraversando la strada e saltando sul marciapiede avevano sentito delle vibrazioni. «In realtà quello è normale, perché vuol dire che l’urto viene assorbito - spiega Pendeggia - Ma in ogni caso l’ingegner Erika Mazzucchelli dell’Ufficio Tecnico ha effettuato un primo sopralluogo e ha notato che passando sulla strada si sente distintamente la presenza dei pali, che creano come delle piccole cunette. Ci sono inoltre diverse crepe, si capisce subito che qualcosa non va».
In un sopralluogo successivo, la vicesindaca, il consigliere all’Ambiente Davide Scaccabarozzi e i tecnici hanno avuto modo di vedere le condizioni del manufatto proprio dalla proprietà di Bosisio. «La situazione è molto grave - ha commentato Pendeggia, che dopo aver illustrato la problematica alla minoranza ne ha parlato anche durante il Consiglio comunale di giovedì 19 ottobre, in occasione della presentazione del Dups, precisando che alcuni accertamenti verranno fatti anche all’altezza della Cappona e a San Bernardo - Per questa ragione bisognerà fare un’indagine approfondita, visto che non solo sono rovinati i cementi del manufatto, ma bisogna anche capire il livello di rischio idrogeologico di quella parte di collina. Non sappiamo se possa tenere o sia particolarmente friabile».
Grazie al supporto di un geologo, l’Amministrazione si occuperà di preparare un progetto, per poi partire a caccia di finanziamenti: «L’intervento costerà milioni di euro, il Comune non potrebbe mai finanziarlo con fondi propri. La strada era provinciale ma è stata acquisita dalla precedente Amministrazione con l’obiettivo di istituire la Ztl, quindi metterla a posto spetterà al Comune, ma sicuramente tenteremo tutte le opzioni per ottenere aiuti economici».

 

A breve sarà istituito il senso unico alternato

Nel frattempo, nei giorni scorsi, è già stata emanata un’ordinanza che vieta il transito nella carreggiata esterna ai mezzi pesanti superiori alle 12 tonnellate diretti a due cantieri in Alta Collina. «Dovranno passare contromano, sul lato interno della strada, e far dirigere il traffico ai movieri - ha spiegato Pendeggia, che sta già valutando altre misure di sicurezza - Probabilmente istituiremo il senso unico alternato per tutti i veicoli tramite semafori e probabilmente vieteremo anche il passaggio dei pedoni sul marciapiede».
E se si è arrivati a questo punto, vuol dire che il rischio di crollo è tutt’altro che marginale. «Siamo preoccupati - ammette Pendeggia - Abbiamo ereditato una situazione disastrosa e stiamo correndo per mettere in campo tutte le misure di sicurezza».
Prima che sia troppo tardi.

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Gloria Fendoni

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