Perseguitava i vicini di casa: 53enne in manette per stalking condominiale
Perseguitava i suoi vicini di casa, li insultava, li minacciava di morte. Era arrivato a tentare di incendiare la porta di uno degli appartamenti del suo condominio, situato a Lecco, appiccando il fuoco ad un cestino della spazzatura.
Perseguitava i suoi vicini di casa, li insultava, li minacciava di morte. Era arrivato a tentare di incendiare la porta di uno degli appartamenti del suo condominio, situato a Lecco, appiccando il fuoco ad un cestino della spazzatura. Non solo ma aveva esploso colpi di pistola a salve per spaventare i condomini. Tutto questo anche di fronte a minorenni. Comportamenti talmente violenti ed aggressivi che avevano spinto alcuni residenti, più terrorizzati che esasperati, a trascorrere le notti in auto pur di non restare in casa. Una situazione che si trascinava da mesi culminata lunedì 9 ottobre 2023, con le manette nei confronti dell'uomo che è stato arrestato per stalking condominiale.
53enne arrestato per stalking condominiale: è il primo caso a Lecco
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Si tratta del primo caso a Lecco. "Per la verità ne risultano pochi anche nel resto d'Italia", hanno sottolineato oggi, venerdì 13 ottobre 2023 in Questura a Lecco il Procuratore Capo Ezio Domenico Basso e il Questore Ottavio Aragona. A finire in carcere ("impossibile, data la natura stessa del reato, pensare a misure alternative come la detenzione domiciliare" ha specificato il dottor Basso), un 53enne lecchese con alle spalle diversi precedenti, anche violenti, e problemi con la droga.
A spiegare i dettagli dell'incredibile odissea vissuta dagli abitanti di un condominio del capoluogo è stato il Commissario Capo Gianluca Gentiluomo.
"Dallo scorso gennaio il 53enne, proprietario di uno degli appartamenti della palazzina - ha iniziato a perseguire sistematicamente i vicini di casa - Una vera e propria escalation di atti violenti la sua, sia da un punto di vista verbale che materiale".
I condomini si sono ritrovati i campanelli rotti e le parti comuni dello stabile imbrattate. Ma i gravi danneggiamenti sono ben poca cosa se paragonati agli insulti, alle intimidazioni, alle minacce che i residenti erano costretti a subire. I condomini hanno anche iniziato a temere per la propria incolumità quando il 53enne ha incendiato il portone di un appartamento e ha sparato con un'arma a salve. "I residenti sono arrivati più volte in Questura disperati - ha confermato il commissario - Erano talmente spaventati da stravolgere le loro abitudini di vita per la paura di incontrare il 53enne".
Dopo le ripetute denunce la Polizia ha chiesto e ottenuto dal giudice l'applicazione della custodia cautelare in carcere per stalking condominiale. L'uomo, sia di fronte agli investigatori che lo hanno interrogato che di fronte al giudice (è comparso ieri in Tribunale) ha fatto scena muta rifiutandosi di dare la benché minima spiegazione del proprio comportamento.