Scopre la biblioteca grazie alla leva civica: "Capisco le persone da ciò che leggono"
L'esperienza della 24enne Chiara Katembera di Bulciago
«È iniziato tutto perché sono stata bocciata a un esame propedeutico in università e ciò mi ha costretta a un anno di stop, ma l’idea di starmene a casa mi metteva ansia. Ho trovato il bando per la leva civile e mi è sembrato un buon modo per farmi e fare del bene».
Scopre la biblioteca grazie alla leva civica
E’ così che a ottobre Chiara Katembera, 24 anni, ha iniziato a prestare servizio nella mensa della scuola primaria del suo paese, Bulciago, ma il destino l’ha poi portata anche tra gli scaffali della biblioteca. Quando gli impegni lavorativi del bibliotecario Carlo Cantoni lo hanno costretto a lasciare scoperto il proprio turno, l’Amministrazione comunale le ha proposto di sostituirlo.
«Si è posta bene fin da subito e ha imparato molto velocemente – ha sottolineato il sindaco Luca Cattaneo, felice che la giovane sia riuscita ad unire competenza e voglia di fare – Non sono soddisfatto solo io, ma anche tutti i cittadini che usufruiscono dei servizi della biblioteca».
Per un primo periodo, Cantoni ha affiancato la ragazza per insegnarle i trucchi del mestiere e in seguito è comunque rimasto a disposizione per eventuali dubbi.
Chiara Katembera con il sindaco Luca Cattaneo, la vice Raffaella Puricelli e l'assistente sociale Pamela Sansone
"Capisco le persone da ciò che leggono"
Il periodo di servizio tra i libri è iniziato ufficialmente a marzo ed è terminato con la fine di luglio. Nel mentre, Chiara ha continuato a dedicarsi anche alla mensa e al servizio di trasporto della scuola primaria e della scuola dell’infanzia. «È stato bello scoprire come i bambini si relazionino in modo diverso nei diversi ambienti» ha spiegato.
Lei, che i libri li aveva sempre comprati, con il passare del tempo ha inoltre capito il valore della biblioteca e ha imparato a conoscere chi la frequenta.
«Grazie ai libri che scelgono, puoi comprendere qualcosa delle persone che hai davanti - ha proseguito – Ho avuto per un po’ il privilegio di essere la custode della loro intimità».
Sul suo futuro, Chiara non ha dubbi. Vorrebbe fare l’educatrice, anche se il mondo della biblioteca l’ha incuriosita parecchio: «Ho sempre vissuto all’interno di ambienti sociosanitari perché affini alla mia persona e ai miei studi, ma questa esperienza mi è piaciuta particolarmente perché mi ha insegnato a relazionarmi in nuovi modi».
Cattaneo è convinto che la giovane studentessa abbia avuto un impatto positivo sulla vita culturale del paese: «Quando viene garantito un buon servizio bibliotecario, i cittadini ne fanno sempre più uso e dai paesi limitrofi arrivano nuovi fruitori».
Gloria Pessina