Dopo le molestie in Pronto soccorso il medico è stato allontanato
La direzione della ASST di Lecco ha disposto, a titolo cautelativo, che il sanitario non effettui più alcun servizio al Mandic
Dopo le molestie in pronto soccorso arrivano i provvedimenti dell'ospedale: il medico è stato allontanato. Il dottore l’ha infastidita con battute e apprezzamenti fuori luogo, dimostrati anche dal referto. Lo sfogo: «Erano le 2 di notte passate, c’eravamo solo io e lui. Se al posto mio ci fosse stata una ragazzina?».
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Dopo le molestie in Pronto soccorso il medico è stato allontanato
Si è recata in ospedale per farsi medicare dopo essere stata morsa da un cane su una natica, certa di trovare professionalità e sensibilità. Invece ha dovuto incassare una serie di molestie verbali da chi aveva il compito di tranquillizzarla e prestarle le prime cure del caso.
E’ un episodio vergognoso quello accaduto nella notte tra martedì e mercoledì ad una 28enne residente nel Meratese. La giovane, che durante la serata era stata morsa dal cane di amici alla natica destra, intorno alle 23.30 si è recata all’ospedale Mandic di Merate.
«Sono andata al Pronto soccorso perché il morso era profondo e il dolore non passava. In accettazione mi hanno attribuito il codice verde e mentre le mie amiche aspettavano fuori sono entrata a farmi visitare, sarà stata l’una» racconta la giovane a pochi giorni dall’episodio.
La 28enne è stata quindi accolta dal medico, un uomo di quasi 70 anni, che, capita la situazione, ha tirato le tendine per poterla visitare rispettandone la privacy. «Mi sono tolta i pantaloncini e lui subito ha detto che il cane che mi aveva morsa era un buongustaio - ricorda la ragazza - Lì per lì ho pensato fosse una battuta, sicuramente infelice, per sdrammatizzare e non ho detto nulla. La visita è stata professionale e non ci sono stati altri commenti inopportuni».
Lo stesso, però, non si può dire per quello che accadrà un’ora e mezzo dopo, intorno alle 2.30, quando la meratese verrà richiamata in Pronto soccorso per avere informazioni circa la terapia farmacologica da seguire. «A quell’ora non c’era più nessuno e i pazienti che si dovevano fermare per la notte erano già stati spostati e molte luci erano spente - prosegue nel racconto la 28enne - Il dottore mi ha fatto accomodare in una saletta e c’era anche un’infermiera che andava e veniva, dunque non ha assistito a tutta la conversazione».
Il medico ha quindi finto di non riconoscere la paziente. «Mi ha chiesto chi fossi e quando gli ho spiegato che ero la ragazza morsa dal cane ha commentato: “Non ti ho riconosciuta perché ho visto solo l’altra faccia”. Io avrei voluto rispondere, è una cosa che normalmente farei, ma mi sono bloccata. Forse per la situazione, forse perché era un medico e non me l’aspettavo».
Il professionista, quindi, ha continuato con le molestie verbali. Dopo aver chiesto alla ragazza di togliersi la mascherina per vederla in volto e aver reagito con un apprezzamento, ha compilato il referto. «Mi ha detto: “Adesso scrivo che il cane era un buongustaio, pensa che non ne abbia il coraggio?”. L’ha domandato più volte con fare di sfida e allora io ho replicato: “Non vedo l’ora di leggerlo” perché avevo già deciso di fare un reclamo - prosegue la giovane - Come se non bastasse, quando mi ha detto che dopo 10 giorni avrei dovuto togliere i punti dal mio dottore, ha aggiunto: “E così facciamo anche un bel regalo al medico di base!”».
Perplessa, la giovane ha raccontato l’episodio al fidanzato, che le ha consigliato di fare un reclamo: «Giovedì ho scritto all’Urp, l’Ufficio relazioni con il pubblico, e ora aspetto una risposta».
La scelta è stata dettata soprattutto dalla volontà di evitare che altre donne possano subire le stesse molestie: «Non l’ho fatto tanto per me stessa, ho 28 anni e so come difendermi. L’episodio mi ha infastidita ma non mi ha sconvolto la vita. Penso però che questo atteggiamento non sia stato un caso e mi chiedo come avrebbe potuto vivere questa situazione una ragazzina di 15 anni, di notte in ospedale con un medico che la molestava verbalmente. Perché queste non sono semplici battute, sono vere e proprie molestie - si sfoga la 28enne - Un conto è uno sconosciuto che ti infastidisce per strada, un conto è se a dire queste cose è il medico che dovrebbe accoglierti e aiutarti in un momento di difficoltà. Lui era in una posizione di potere rispetto a me e se n’è approfittato».
L’augurio della giovane è che il medico riceva un provvedimento disciplinare in modo da rendersi conto di quello che ha fatto. «Dubito sia la prima volta, ma magari nessuna ha fatto reclamo e così lui va avanti» conclude la giovane. Che non ha dubbi: «Non tornerò di sicuro al Mandic di Merate, per qualsiasi problema andrò in altri ospedali».
Ne parla Paolo Favini, direttore generale ASST di Lecco
Molestie in pronto soccorso, ne parla Paolo Favini, Direttore Generale ASST di Lecco: “In qualità di Medico e di Direttore Generale della ASST di Lecco, porgo le mie sentite scuse alla Signora per quanto accaduto durante il suo accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Merate, avvenuto nella notte del 25 luglio”.
La direzione della ASST di Lecco comunica che, appena venuta a conoscenza del referto rilasciato all’esito della prestazione, ha provveduto a contestarlo alla Società da cui dipende il medico coinvolto e ha disposto, a titolo cautelativo, che il sanitario non effettui più alcun servizio presso il Pronto Soccorso del nosocomio meratese e che venga immediatamente rimosso dai turni già programmati e sostituito da altro professionista. La direzione sta procedendo a segnalare la condotta all’Ordine dei Medici al quale il sanitario è iscritto, per le valutazioni deontologiche di competenza e si riserva, inoltre, di procedere all’eventuale applicazione delle penali previste dal contratto con la Società che, in caso di iniziative in sede civile o penale derivanti dall’accaduto, sarà anche ritenuta responsabile con il professionista.