momenti toccanti

"Progetto Aido per la scuola" premiato il Viganò

Protagoniste della serata anche le testimonianze di chi ha conosciuto il significato della donazione di organi

"Progetto Aido per la scuola" premiato il Viganò
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«Progetto Aido per la scuola», premiati i lavori grafici degli studenti del Viganò. Protagoniste della serata anche le testimonianze di chi ha conosciuto il significato della donazione di organi.

"Progetto Aido per la scuola" premiati i lavori del Viganò

«Grazie a chi dona, grazie a chi mette impegno, grazie a chi giorno dopo giorno ci sostiene». Parole di gratitudine che il presidente del gruppo Aido di Merate Bruno Bosisio ha pronunciato nella serata di giovedì durante la premiazione degli studenti dell’Istituto Viganò che negli scorsi mesi avevano partecipato al progetto «Aido per le scuole». La cerimonia, svoltasi nell’auditorium Giusi Spezzaferri, ha visto protagonisti gli studenti del corso di grafica e comunicazione, premiati per aver elaborato – con l’aiuto dei professori Silvio Dessi, Serena Ratti, Nicoletta Labanca e Flavio Unia – video, prodotti, gadget e tanto altro riguardanti il tema della donazione e dell’importanza di quel «sì». La serata si è aperta con una serie di testimonianze.

«Sono molti i numeri che ci portano a riflettere sull’importanza dell’essere donatori e soprattutto sono tante le vite che si possono salvare con un semplice consenso – ha spiegato il dottor Paolo Aseni, chirurgo dell’ospedale Niguarda, ora in pensione, che per anni ha dedicato anima e cuore alla sala operatoria per i prelievi e i trapianti – Quando scatta l’allerta di un donatore inizia il viaggio per asportare l’organo e poi il tragitto per raggiungere il ricevente: momenti di tensione e che non permettono pause o distrazioni».

Parole toccanti quelle del chirurgo che ha spiegato, dopo i vari cenni storici, la vita di un medico che per 24 ore lavora incessantemente. Parole ancor più colme d’emozione quelle pronunciate invece dalle testimoni, da chi è stato dal lato del paziente.

«Per me è iniziato tutto con un gonfiore alle caviglie – ha raccontato con emozione la 34enne Silvia Gilardi, trapiantata di fegato – Valori allarmanti, il ricovero e dopo 13 anni di cure arriva il momento del trapianto. L’intervento è stato di per sé semplice, ma il mio corpo ha rifiutato l’organo, sono tornata in sala operatoria, il fegato ormai era danneggiato e bisognava trovarne un altro al più presto. Dopo aver diramato un’allerta nazionale mi è stato inserito un fegato che non rispettava i canoni del mio corpo, ma era l’ultima speranza: l’intervento è andato a buon fine e ora son qui a raccontarlo». A testimoniare la storia di Silvia anche la mamma, Miriam Lombardi, presidente del gruppo Aido di Pescate.

La parola è passata poi alla trapiantata di cuore Giulia Fagnoni: «Io sono nata sana e, all’età di 19 anni, ho subito un trapianto di cuore dopo aver scoperto di essere affetta da un soffio al cuore molto forte che comportava un’insufficienza aortica grave. Il 31 agosto del 2015 mi è stato regalato un cuore nuovo. Nonostante i periodi difficili sono riuscita anche a laurearmi e ora, a 26 anni, sono farmacista. Prima non avrei potuto avere figli per via della mia insufficienza cardiaca, ora invece potrò diventare anche mamma».

Le storie però non sono tutte a lieto fine. A parlare è stata anche la mamma di Alex, Sarajeva Villa, un ragazzo morto in un tragico incidente a Lecco: «Era un appassionato di calcio e indossava la maglia 33 con cui ha sempre detto che avrebbe salvato il mondo. Alle 9.30 di cinque anni fa ci hanno chiamato dall'ospedale: Alex era in neurorianimazione e la situazione era disperata. Ho pensato che mio figlio, pieno di voglia di vivere, avrebbe potuto salvare qualcuno con i suoi organi. Il giorno dopo sono iniziati i test per la dichiarazione di morte celebrale. Alex ha potuto donare cuore, fegato, polmoni, reni, cornee. La persona che ha ricevuto il suo cuore aveva 54 anni e Alex 21: avevano 33 anni di differenza». Sarajeva è riuscita anche a incontrare l’uomo che vive grazie cuore del figlio.

L’evento, moderato da Giustino Comi, è terminato con la premiazione degli studenti: Greta Colombo, Priska Bonfanti, Mattia Ferrari, Jessica Calandra e Valentina Braga.

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