Rallenta l'industria a Lecco, bene terziario e artigianato
Il Presidente Marco Galimberti: "Le aspettative dei nostri imprenditori esprimono ancora cautela, ma risultano comunque in miglioramento".
Nel 1° trimestre 2023 prosegue il momento positivo dell’economia lariana, sia pur con alcuni segnali di rallentamento per il comparto industria. In particolare, in provincia di Lecco le variazioni tendenziali di produzione, occupazione e ordini sono negative (rispettivamente -0,3%, -0,1% e -4%) resta positiva, ma in rallentamento quella del fatturato (si passa dal +6% tendenziale registrato nel4° trimestre 2022 al +0,2% del 1° trimestre 2023). Anche a Como si nota un rallentamento in tutti gli indicatori(a eccezione dell’occupazione, la cui variazione tendenziale sale da +0,8% a +1,6%) che, comunque, rimangono in territorio positivo: produzione +5,2%, ordini +3%, fatturato +8,7% (nel quarto trimestre 2022,l’aumento era stato di circa 7 punti percentuali per produzione e ordini e addirittura di 12 per il fatturato).Viceversa, rimangono positivi in entrambi i territori i valori dell’artigianato. E' quanto emerge dalla "Analisi congiunturale 1° trimestre 2023 Industria, artigianato, commercio e servizi" realizzata dall'ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco.
Economia lecchese: bene artigianato, commercio e servizi. Rallenta l'industria
"L'economia lariana dimostra ancora una volta solidità e dinamismo - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti - A fine 2022 le previsioni a livello nazionale prospettavano un rallentamento generale, a motivo delle tensioni internazionali e del rincaro delle materie prime e dell’energia. Nel 1° trimestre 2023 artigianato, commercio e servizi proseguono invece sul nostro territorio i rispettivi percorsi di crescita in tutti gli indicatori, occupazione inclusa. Soltanto il settore industriale registra un lieve rallentamento, ma nel contesto di un quadro comunque rassicurante. Le aspettative dei nostri imprenditori esprimono ancora cautela, ma risultano comunque in miglioramento".
A Como produzione, ordini e fatturato aumentano tutti di oltre 5 punti percentuali (rispettivamente, +5,1%,+7,2%, e +7,1%, variazioni tutte superiori a quanto registrato nel 4° trimestre 2022); a Lecco gli incrementi sono stati del 4,7% per la produzione, dell’1,4% per gli ordini, del +3,9% per il fatturato (invertendo il trend negativo degli ultimi tre mesi del 2022 registrato da produzione e ordini e migliorando l’aumento del fatturato). L’occupazione svolta in territorio positivo a Como (da -0,3% a +2,5%), mentre a Lecco attenua il calo del 1° trimestre 2022 (da -1,6% a -0,6%).Positivi i dati del terziario, in entrambe le province lariane: a Como il volume d’affari del commercio evidenzia un +8,2% e l’occupazione un +1,6% (contro +7,7% e +0,4 del 4° trimestre 2022). a Lecco 2rispettivamente +4,3% e +3,3% (valori in linea con quelli del trimestre precedente). Il volume d’affari nei servizi (cfr. tav. 4) registra un +15,1% a Como e un +8,9% a Lecco (a fronte del +12,9% e del +15,1% della precedente rilevazione); l’occupazione rispettivamente +2% e +7,1% (+6,6% in entrambi i territori nel trimestre precedente).
Industria
Più nello specifico, nel settore dell'indistruia:
Per le imprese della industria lecchesi, la variazione di tutti gli indicatori è inferiore a quella media lombarda (e per produzione, ordini e fatturato anche in controtendenza).
Tuttavia, gli indici medi lecchesi a fine marzo 2023 rimangono comunque superiori a quelli regionali: la produzione dell'industria a Lecco è a quota 135,2 (media 2010=100); gli ordini a 137,3; il fatturato a 146,2; l’occupazione a 107,8.
La performance delle imprese comasche nel settore dell'industria è in linea con quella media regionale per ordini e occupazione, mentre è migliore per produzione e fatturato (produzione lombarda +2,5%; ordini +2,8%; fatturato +7,7%; occupazione +1,5%). Tuttavia, i numeri indice dei vari indicatori restano lontani da quelli medi lombardi: la produzione
industriale comasca a fine marzo 2023 si attesta a 109,5 (media 2010=100), contro la media regionale pari a 123,5; gli ordini a 120,1 (contro 152,6), il fatturato a 129,3 (contro 157,6) e l’occupazione a 90,9 (contro 103,6).
Artigianato
Nel settore artigiano:
A Lecco, solo la variazione della produzione è superiore a quella lombarda, mentre ordini, fatturato e occupazione mostrano un andamento decisamente più contenuto (e per quest’ultima addirittura negativo). L’indice medio della produzione artigiana lecchese a fine marzo 2023 è a quota 126,8 (media 2010=100); quello del fatturato è pari a 129,7; ordini 109,3 e occupazione 103,1 (tutti superiori alla media regionale).
A Como, tutti gli indicatori evidenziano performance migliori di quelle regionali: in Lombardia la produzione aumenta del 4,1%, gli ordini del 2,7%, il fatturato del 5,3% e l’occupazione dello 0,5%. L’indice medio della produzione artigiana comasca a fine marzo 2023 si attesta a 103,5 (media 2010=100), contro la media regionale pari a 99,9; superiori al dato lombardo sono anche gli indici di ordini, fatturato e occupazione (rispettivamente 115,2 contro 93,3; 114,8 contro 109,3; 100,7 contro 98,5).
Commercio e servizi
Nel terziario:
In provincia di Lecco la variazione del volume d’affari è superiore alla media regionale per i servizi, ma inferiore per il commercio; l’occupazione ha un andamento più dinamico di quello lombardo in entrambi i comparti. A fine marzo 2023, il numero indice del volume d’affari (2010=100) delle imprese del commercio lecchesi si attesta a 89,4 (risultando, pertanto, inferiore alla media della Lombardia) e quello dell’occupazione a 115,7 (superiore alla media regionale); nei servizi, rispettivamente a 105,3 e 110,7(entrambi inferiori alla media lombarda)
Como, in entrambi i comparti, mette a segno crescite del volume d’affari superiori alla Lombardia, le cui variazioni si attestano a +7,2% per il commercio e a +8,5% per i servizi; l’incremento dell’occupazione del commercio è in linea con la media regionale, mentre nei servizi la variazione è inferiore (in Lombardia
il primo comparto cresce dell’1,7% e il secondo del 4,4%). Il numero indice del volume d’affari (2010=100) delle imprese del commercio comasche a fine marzo 2023 è pari a 93,5 (92,4 in Lombardia); quello dell’occupazione a 106,3 (Lombardia 107,4). Nei servizi il numero indice del volume d’affari (103,2) è inferiore alla media regionale (114,6); viceversa, quello dell’occupazione è nettamente superiore, attestandosi a 162,4 (contro il 119,8 regionale).
Le aspettative per il secondo trimestre per indiutria e non solo
A Lecco tra gli imprenditori industriali le differenze tra ottimisti e pessimisti relative alla produzione non sono più negative (da -3,6% a saldo nullo); pur mantenendo il segno “meno”, migliorano quelle della domanda interna (da -15,5% a -11,3%) e della domanda estera (da -8,5% a -6,1%); restano positive, ma in peggioramento le aspettative sull’occupazione (che passa da +7,1% a +4,2%). Nell’artigianato, pur 4
restando negativi, migliorano i saldi relativi a produzione (dove la differenza tra ottimisti e pessimisti passa da -24,1% a -7,8%), domanda interna (da -26,7% a -15,7%) e domanda estera (da -13,2% a -9,3%). Viceversa, torna negativa la differenza tra ottimisti e pessimisti per l’occupazione (da +2,3% a -1,1%). Le aspettative del commercio svoltano in territorio positivo: il saldo del volume d’affari passa da -17,1% a +4,1%, quello dell’occupazione da -2,9% a +8,1%. In miglioramento anche le attese degli imprenditori dei servizi: il saldo tra ottimisti e pessimisti riferito all’occupazione passa da +9% a +11,9%, mentre quello del volume d’affari da +1,1% a +15,5%.
Per Como le aspettative degli imprenditori industriali relative alla domanda interna tornano ad avere un saldo tra ottimisti e pessimisti positivo (da -7,4% della scorsa indagine a +1,2%). In miglioramento anche le differenze di tutti gli altri tre indicatori: per la produzione si passa da +3,6% a +10,8%; per la domanda estera da +6,5% a +15,4%, per l’occupazione da +13,6% a +14,1%. Le aspettative del comparto artigiano sono stazionarie per la domanda estera (la differenza tra ottimisti e pessimisti passa da -6% a -6,2%), mentre, pur restando negative, migliorano quelle di produzione e domanda interna: il saldo della prima passa da -10,3% a -9,2%, la seconda da -9,4% a -8,3%. Per l’occupazione si passa da -8,2% a un saldo nullo. Le aspettative del commercio tornano positive per il volume d’affari (il saldo passa da -16,7% a +11,3%) e migliorano anche per l’occupazione (da un saldo nullo a +3,1%). In miglioramento anche i saldi tra ottimisti e pessimisti nei servizi: l’occupazione da +8,6% a +16,7%, il volume d’affari da un saldo nullo a +23,3%