FUTURO DA DISEGNARE

Agnelli Tipiesse, si chiude un'era: la società è pronta a cedere i diritti

"Dopo anni di dedizione, sacrifici e amore per questo sport, è giunto il momento di chiudere questo capitolo", il messaggio di Angelo Agnelli al termine della finale playoff persa con Vibo

Agnelli Tipiesse, si chiude un'era: la società è pronta a cedere i diritti
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Agnelli Tipiesse, otto finali in sette anni con quattro trofei in bacheca (bis in Coppa Italia e Supercoppa). È questo il dato emblematico che racconta il memorabile percorso di Bergamo – iniziato come Olimpia e proseguito come Agnelli Tipiesse – in A2. Vibo Valentia vola meritatamente in SuperLega, ma i rossoblù sono stati gli ultimi ad arrendersi alla trituratrice della categoria dunque il tributo dev’essere ancor più convinto.

Troppo Vibo, i rossoblù comunque da applausi

Più forte delle nubi che cominciavano ad addensarsi sul futuro, più forte anche di un cammino che sembrava essersi inceppato. Nulla di tutto ciò. Incurante del nodo PalaIntred (una questione che definire aberrante è ancora il minimo) pronto a strangolare il futuro, la squadra è tornata a fare quadrato attraverso la terapia Morato-Redaelli capace di defibrillare il gruppo, responsabilizzarlo e guidarlo al sesto posto in regular season e poi a spingersi anche oltre. Ogni riferimento alle eliminazioni ai play-off di Porto Viro (terza) e Cantù (seconda) è alquanto voluto. Due colpacci realizzati ribaltando prima il pronostico e poi, come nel caso del derby con il Pool Libertas, la situazione. Se con i veneti ed i brianzoli si poteva, senza timor di smentita, parlare d’impresa, al cospetto della Tonno Callipo sarebbe servito un prodigio. A cominciare dal blitz in un PalaMaiata mai violato nell’anno (proprio come il PalaPozzoni di Cisano Bergamasco nello scorso torneo) mettendo sotto un avversario che ha indossato sempre più i panni della macchina perfetta anche perché costruito con elementi che, con ogni probabilità, avrebbero potuto garantire ai giallorossi una salvezza senza patemi anche nel massimo campionato.

Ecco perché nemmeno stavolta a Bergamo si può muovere mezzo appunto. Certo, si dirà di aver dovuto archiviare una serie di finale senza vincere un set. Questo tuttavia non dev’essere un cruccio, bensì una cartina tornasole circa la batteria fuori portata allestita dai calabresi che hanno dato l’impressione di giocare quasi sempre con il pilota automatico inserito.

L'epilogo di ieri sera mette il timbro sullo slam dei padroni di casa: Coppa Italia, regular season, Supercoppa e promozione. Ma anche i titoli di coda sulla storia dell’Agnelli Tipiesse, encomiabile protagonista fino all’ultimo di una categoria che l’ha vista diventare veramente grande.

Agnelli Tipiesse, l'addio consumato in una lettera

Al termine della serie vinta da Vibo, è il presidente Angelo Agnelli a parlare ringraziando tutto l'ambiente per gli anni trascorsi e i risultati ottenuti.

"Cari amici - si legge nella nota diffusa a mezzo stampa - dopo anni di dedizione, sacrifici e amore per questo sport, è giunto il momento di chiudere questo capitolo. Non entrerò nel merito delle cause, poiché la polemica non è utile in questo momento. Da quando ho iniziato questa avventura, ho investito tutto me stesso per far crescere Olimpia e portarla ai massimi livelli. Ho dedicato tempo, risorse e passione per farne una grande famiglia, condividendo momenti indimenticabili. Tuttavia, nella vita si presentano momenti in cui bisogna fare scelte difficili, e la chiusura di Olimpia è una di queste. Questa decisione non è stata facile, poiché Olimpia è stato il mio più grande amore sportivo. Abbiamo vissuto momenti intensi e difficili, abbiamo vinto e perso, e abbiamo creato un forte legame con il territorio e la città di Bergamo. Questo legame rimarrà per sempre".

"Ringrazio tutti voi – amici di Cisano, sponsor, atleti, allenatori, dirigenti, staff, tifosi e chi ha lavorato dietro le quinte – per il vostro prezioso contributo. Grazie a voi, abbiamo vissuto momenti indimenticabili e siamo diventati una grande squadra. Un pensiero speciale va al nostro direttore sportivo, Vito Insalata, che ha guidato il nostro successo negli ultimi sette anni. Grazie a lui, abbiamo avuto l’opportunità di vincere, crescere e diventare una squadra forte. Non dimenticherò mai il suo contributo e la sua lealtà incondizionata. Grazie di cuore. Siete stati la mia famiglia, il mio punto di riferimento e la mia fonte di ispirazione. Non dimenticherò mai i vostri sorrisi, le vostre lacrime e le vostre emozioni. Sarete sempre nel mio cuore. Oggi chiudiamo un capitolo importante della nostra vita, ma sono convinto che ci saranno nuove avventure e opportunità. Non dimenticherò mai ciò che abbiamo fatto insieme e porterò con me il ricordo di voi tutti, il mio più grande amore".

E adesso?

Il futuro resta incerto e tutto da disegnare. Nelle prossime ore, se non giorni, ne sapremo di più.

Maggiori dettagli vi aspettano nel prossimo numero del Giornale di Merate del 23 maggio

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