Fulvio Collovati incontra i ragazzi del Gs San Luigi
Il campione del mondo con la Nazionale dell’82 ha ripercorso la propria carriera con i piccoli atleti di Cernusco
A Cernusco arriva un fuori classe: Fulvio Collovati, campione del mondo con la Nazionale di calcio del 1982, che ha passato un pomeriggio in compagnia dei ragazzi del Gs San Luigi.
Fulvio Collovati si racconta a Cernusco
Venerdì pomeriggio al cineteatro San Luigi, in occasione della festa per i 20 anni della Pallavolo Gs San Luigi, l’Amministrazione comunale ha invitato il calciatore che, con l’aiuto del giornalista cernuschese della Gazzetta dello Sport Francesco Ceniti, ha ripercorso, con qualche aneddoto, la sua carriera.
«Io ho iniziato a giocare all’oratorio e sono arrivato in Nazionale: credete sempre in voi e nei vostri sogni – ha detto Collovati rivolgendosi ai giovanissimi presenti all’incontro – Quando ero piccolo pensavo solo a giocare e divertirmi, senza ragionare troppo e senza pressioni. L’oratorio per me è stato una palestra di vita: ho imparato l’importanza del gruppo e ho capito cosa significa lottare per qualcosa».
Il celebre calciatore, nato in Friuli ma cresciuto dall’età di 7 anni a Milano, è stato scoperto da Giovanni Trapattoni, ex allenatore ed ex calciatore, mentre a 13 anni giocava nell’oratorio di Limbiate per poi passare al settore giovanile del Milan. Collovati esordì in serie A nella stagione 1976-1977 e proseguì la sua carriera nel team di Nils Liedhom conquistando la seconda stella dei rossoneri. Collovati ha militato anche nell’Inter, nell’Udinese, nella Roma e nel Genoa.
«Ho sempre visto Milanello come una casa – ha continuato Collovati – In quel posto sono cresciuto e ho capito come gestire le situazioni di nervosismo per una partita andata male, a controllare le emozioni dopo le critiche dei media e a mantenere tanta umiltà. La cosa più importante è il non abbattersi: bisogna riprendersi dopo ogni caduta e tornare a lottare, nel calcio come nella vita. Per un calciatore la migliore gratificazione è raggiungere Coverciano e poter indossare la maglia azzurra della nazionale: rappresentare il proprio paese è una delle sensazioni più forti che ci siano, vincere con quei colori è un’emozione indescrivibile».
La nazionale dell'82 che ha dato speranza a un intero paese
L’argomento nazionale ha subito illuminato gli occhi del giovane pubblico e non solo, «Cosa si prova ad alzare quella coppa e sentirsi campioni del mondo regalando una grandissima soddisfazione a tutti gli italiani?» la domanda dal pubblico.
«Quando si vince un trofeo del genere si è un po’ storditi da tutte le circostanze: tra le feste e complimenti non ho capito subito quello che stava succedendo. Con il tempo mi sono reso conto cosa significava quella vittoria. Le persone avevano ripreso coraggio, infatti in quel periodo c’è stato un boom economico, e vedere l’affetto quotidiano di chi ti incontra è davvero una grandissima vittoria» ha concluso Collovati, ricordando che l’Italia, per quel mondiale, era partita sfavorita e senza alcuna aspettativa di passare i gironi.
All’incontro hanno preso parte anche il sindaco Gennaro Toto, l’assessore Andrea Passavanti e il consigliere Giovanni Mandelli. Tanti i fan che una volta spenti i microfoni hanno fatto una foto con Fulvio Collovati e si sono congratulati per quella sera del 1982.