Battaglia legale

Ecomostro nel centro di Casatenovo, ricorso al Tar contro il Comune

Negli scorsi giorni Immobiliare Casatenovo ha presentato ricorso al Tar contro Comune, Provincia, Regione e Collegio di vigilanza per impugnare la decisione di quest'ultimo di far decardere l'accordo di programma sul futuro centro del paese

Ecomostro nel centro di Casatenovo, ricorso al Tar contro il Comune
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Ecomostro nel centro di Casatenovo, nuovo colpo di scena. Negli scorsi giorni Immobiliare Casatenovo ha presentato ricorso al Tar contro Comune, Provincia, Regione e Collegio di vigilanza per impugnare la decisione di quest'ultimo di far decardere l'accordo di programma sul futuro centro del paese.

Ecomostro nel centro di Casatenovo, i dettagli del ricordo al Tar

Un ricorso al Tar contro Comune, Provincia, Regione e Collegio di vigilanza per impugnare la decisione di quest’ultimo di far decadere l’accordo di programma sul futuro centro di Casatenovo.
A presentarlo, attraverso l’avvocato Vincenzo Latorraca di Como, è stata l’Immobiliare Casatenovo. Ovvero uno dei tre soggetti coinvolti nell’accordo e, insieme a Ferrarini Vismara, uno dei due operatori che non avendo mai sottoscritto una convenzione per demolizioni, bonifiche e realizzazione delle unità immobiliari previste da anni, sono stati ritenuti inadempienti dall’Amministrazione Galbiati.
Amministrazione che a fine gennaio, proprio dal Collegio di Vigilanza, aveva chiesto e ottenuto - salvo cambi di scenari entro tre mesi - di poter disporre autonomamente delle volumetrie di quello che a tutti gli effetti è un ecomostro che da tanti, troppi anni, deturpa il centro del paese.

Il ricorso al Tar, presentato lo scorso giovedì su mandato di Giovanni Casiraghi, legale rappresentante pro tempore dell’Immobiliare Casatenovo, tenta di smontare pezzo dopo pezzo la decisione del Collegio di vigilanza ripercorrendo la storia dell’accordo di programma, sottoscritto il 21 dicembre 2007 e trascinato, seppur con qualche modifica, fino a oggi.

I principali pilastri su cui si fonda il ricorso sono la presunta incompetenza, dal punto di vista giuridico, del sindaco ad adottare un provvedimento di diffida nei confronti di soggetti privati, che sarebbe invece competenza di un dirigente; la violazione dell’accordo di programma, che stando all’avvocato dell’Immobiliare Casatenovo non può definirsi esaurito con lo spostamento dello stabilimento della Vismara fuori dal centro e che dunque non potrebbe decadere; l’eccesso di potere di Galbiati nell’«intimidire» il privato con la diffida rivolta ai privati inadempienti lo scorso 8 febbraio; l’assenza di un corretto contraddittorio tra le parti; la violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, impedendo a privati di disporre della proprietà dei loro beni.

Un attacco frontale, insomma, argomentato in modo massiccio dai legali di un privato che sembra determinato a dare del filo da torcere a tutti gli enti coinvolti. Un attacco prevedibile, al quale potrebbe aggiungersene uno anche da parte dell’altro soggetto considerato inadempiente, ovvero Ferrarini Vismara.

Il futuro del centro di Casatenovo, insomma, passa ora da un braccio di ferro legale, che potrebbe risultare lungo e dispendioso.

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