Il bollettino parrocchiale compie 115 anni
Per decenni fu l’unico informatore in città
Il 4 gennaio del 1909 usciva il primo numero del bollettino parrocchiale: un libretto di otto facciate, formato 13,5x21 centimetri, con la copertina verde. A stamparlo era la Tipografia Pessina di Merate, e il direttore era il sacerdote Angelo Pasini. Il prevosto, ai tempi, era don Cesare Velzi.
Il bollettino parrocchiale spegne 115 candeline
Da quel giorno sono passati 115 anni, preti - ovviamente - e tipografia sono cambiati, ma il bollettino è ancora lì, con una veste grafica rinnovata e una tiratura diventata sempre più consistente con il passare degli anni. A ripercorrere il percorso della storia del giornale parrocchiale nel primo numero del 2023 è stato Achille Panzeri alle pagine 23 e 24, per la rubrica “L'Archivio parrocchiale racconta". Nella sua ricerca, Panzeri sottolinea come fino al 1956 i numeri pubblicati offrissero «una visione completa della vita parrocchiale di Merate».
«Questi numeri denotano lo sforzo della redazione nello svolgimento di una azione informativa – con la pubblicazione del “Bollettino meteorologico di Merate”, “L’Orario ferroviario” della Milano-Lecco, gli orari dell’Ambulanza Medico Chirurgica dell’Ospedale di Merate e dell’Ufficio Po stelegrafico – ed educativa – con le rubriche “Igiene della Vita” e “Consigli mensili dell’Agronomo”».
Anche la storia di Merate lungo i secoli passati, i suoi monumenti e le sue istituzioni ha il suo spazio con la pubblicazione del manoscritto del prevosto Andrea Sala nella rubrica “Memorie storiche di Merate” dal maggio 1909 al gennaio 1920». Nel 1957, prosegue Passoni, «l'informatore parrocchiale viene completamente rinnovato nel formato» e da allora viene intitolato "All'ombra della Torre".
La tiratura raggiunge 950 copie. «La piccola rivista è quindi, fino al 1979 – anno in cui iniziò la pubblicazione della Gazzetta di Merate – l’unico organo periodico di informazione del nostro borgo, capace di dare, per più di un se colo, seppur di riflesso uno spaccato della vita che vi si svolgeva» spiega ancora Passoni.
L'ultima rivoluzione risale al 2007: il bollettino uscì con una nuova veste editoriale a colori e la cronaca civile viene accantonata per lasciare spazio alla vita della chiesa e alla riflessione cristiana.