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"Sant’Antoni del purcell" una figura molto amata

Il 17 gennaio si celebra il culto di Sant'Antonio Abate, vissuto nel terzo secolo dopo Cristo

"Sant’Antoni del purcell" una figura molto amata
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"Sant’Antoni del purcell" una figura molto amata da tutta la Brianza, una devozione lunga 1700 anni. Il 17 gennaio si celebra il culto di Sant'Antonio Abate, importante figura vissuta nel terzo secolo dopo Cristo, legata alla tradizione delle campagne di tutti i paesi.

Sant'Antoni del Purcell

Il santo è venerato come protettore degli animali (il simbolo a lui associato è quello del maialino) e gli sono attribuite proprietà curative e di guaritore (da cui anche la malattia chiamata il «fuoco di Sant'Antonio»), mentre il racconto popolare lo descrive come uno strenuo lottatore contro i diavoli e le fiamme dell'inferno. Moltissime le leggende associate al Santo, tanto che nella tradizione dialettale sono a lui dedicate moltissime filastrocche.

La figura di Sant'Antonio Abate è da sempre molto amata, infatti è sempre stata una presenza amichevole e fraterna, nelle case, nelle cascine e tra le campagne brianzole, tanto che si poteva chiedergli la grazia «de fa ul murus» (di trovare il fidanzato) o di trovare un oggetto che era andato perso.

Anni di pratiche, credenze e leggende

Legata alla figura di Sant'Antonio anche la leggenda che lo rende un novello Prometeo. Avrebbe rubato dall'inferno una favilla per donare agli uomini il fuoco di cui erano privi.

Pratiche, credenze e leggende connesse con questo culto si sono largamente diffuse in tutto il nord Italia, dove hanno trovato svariate rielaborazioni locali e dove lo stesso Santo ha significativamente assunto il nome di «Sant'Antoni del purcell», (Sant'Antonio del maiale).

Egli viene invocato per ottenere delle grazie ed in suo onore vengono innalzate gigantesche cataste di legna cui viene dato fuoco proprio durante la sera del 17 gennaio.

Dopo i riti liturgici e la benedizione del fuoco, la tradizione vuole che i partecipanti si fermino presso il falò, parlando, cantando e scambiandosi dolci. Dalla direzione del fumo si traggono, secondo la tradizione, auspici per l'annata agraria. Storicamente carboni e ceneri venivano conservati e usati per curare e scongiurare malattie degli uomini e del bestiame.

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