Messa di Santo Stefano con il cardinale Ravasi

A Osnago celebrazione solenne il 26 dicembre, bruciato il pallone in onore del patrono

Pubblicato: 27 Dicembre 2022 09:39

Lunedì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano il cardinale Ravasi è tornato a Osnago per bruciare il pallone in onore del patrono e incontrare la sua comunità.

Messa solenne, presenti i sacerdoti osnaghesi

E' iniziata alle 10.30 la messa celebrativa del patrono di Osnago, Santo Stefano, con il cardinale Ravasi che ha bruciato il pallone, quest'anno preparato dal Cdd, amici di Rossana e Franco Iantorno.

A concelebrare la messa, diversi sacerdoti osnaghesi o che hanno vissuto ad Osnago una parte significativa del cammino presbiteriale. Tra loro, don Marco Tenderini, che festeggia il 40° anno di ordinazione, e don Lorenzo Maggioni, che ha raggiunto i 20 anni di ordinazione sacerdotale.

Presente alla celebrazione anche l'amministrazione comunale, rappresentata dalla vicesindaco Maria Grazia Caglio, che ha offerto in regalo al cardinale un segno di riconoscimento.

Le parole del cardinale Ravasi

Durante l'omelia, si è soffermato su un duplice significato della parola "incontro": incontro con la comunità e incontro con Dio. A tal proposito, il cardinale ha ricordato il suo arrivo nella comunità osnaghese nel 1952, quando con la famiglia si è trasferito in paese, con il quale ha mantenuto un legame nonostante la sua esperienza per il mondo: "Pur avendo la doppia cittadinanza, ho ancora ad Osnago la sede della mia cittadinanza di cittadino italiano".

Sua eminenza ha aggiunto poi un'ulteriore riflessione. "La grande malattia del nostro tempo è l'indifferenza, la superficialità, la banalità. C'è da parte dei giovani una totale assenza di futuro, di speranza" e ha augurato alla comunità "che i giorni che stanno davanti a noi non abbiano a scorrere come sabbia, ma che siano come un seme che cade nel terreno perché lasci uno stelo e un frutto".

Ravasi ha mostrato il legame con la comunità anche con i fatti, rendendosi disponibile al termine della celebrazione a salutare i fedeli di persona.