Delitto di Bonate Sopra

39enne affetto da depressione uccide la madre con almeno 20 coltellate

Il 39enne, che ha tentato il suicidio, sta meglio e oggi potrebbe essere ascoltato dagli inquirenti. È accusato di omicidio volontario aggravato. Da una decina di anni era seguito da uno psicologo. La ricostruzione dell'aggressione

39enne affetto da depressione uccide la madre con almeno 20 coltellate
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Diciotto coltellate al petto, più almeno altre dieci ferite causate dalla colluttazione: una vera e propria furia omicida quella di Francesco Villa, 39 anni, che la sera di martedì 19 maggio 2020 ha ucciso, nella villetta via Lesina a Bonate Sopra (comune dell'Isola Bergamasca), Gian Paola Previtali, 66 anni, sua mamma. Oggi, giovedì 21, gli inquirenti dovrebbero finalmente riuscire a parlare con lui. Il 39enne, infatti, dopo l’omicidio ha cercato di suicidarsi con una coltellata alla pancia, ma è stato salvato dai soccorsi. Sottoposto a un intervento d’urgenza, è ora ricoverato in condizioni stabili nel reparto di Chirurgia del Papa Giovanni, piantonato da alcuni militari.

Gian Paola Previtali 66 anni

39enne affetto da depressione uccide la madre

L’obiettivo è cercare di capire cosa abbia causato quel raptus in una persona che tutti descrivono come tranquilla, senza problemi apparenti. In realtà, Francesco da anni soffriva di depressione e da una decina era seguito da uno psicologo. Dopo essersi sposato ed essersi trasferito in Toscana con la moglie, più o meno cinque anni fa si è separato e ha deciso di tornare a vivere a Bonate Sopra. Al momento lavorava come magazziniere in una ditta nel Milanese. Dopo la morte del padre, avvenuta un paio di anni fa, Francesco cenava quasi sempre in compagnia della madre. Secondo diverse testimonianza, era il suo figlio prediletto. La sera di martedì, però, i due potrebbero aver avuto una brutta lite che ha fatto scattare qualcosa nella mente di Villa. La vittima ha urlato, ha cercato di difendersi come ha potuto. A sentire le grida disperate della donna (solo quelle, nessun litigio) è stata la moglie dell’altro figlio, Alessandro, che vive proprio nella casa affianco a quella di Gian Paola. Alessandro ha telefonato al terzo fratello, Marcello, e insieme sono entrati nella casa della madre, dove si sono trovati innanzi alla terribile scena: la 66enne agonizzante in una pozza di sangue e Francesco con il coltello infilato nella pancia. Una volta arrivati, i soccorsi hanno potuto soltanto appurare la morte di Gian Paola e hanno prestato i primi soccorsi, invece, all’omicida.

Accusa di omicidio volontario aggravato

Il pm Emanuele Marchisio, titolare del fascicolo d’indagine, ha accusato Villa di omicidio volontario aggravato. Nei prossimi giorni sarà disposto l’interrogatorio di convalida dell’arresto. Lunedì, al Papa Giovanni, si terrà l’autopsia sul cadavere della donna, così da ricostruire al meglio la dinamica dell’assassinio. Secondo la prima ricostruzione, la donna è stata aggredita con un coltello da cucina. I primi colpi sono stati sferrati al petto, poi ha tentato di difendersi, come dimostrano altre ferite meno gravi sulla braccia, una volta accasciatasi al pavimento, l’assassino ha infierito con altre coltellate sempre al petto.

 

 

 

 

 

 

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