Mandic

Due milioni di euro per il pronto soccorso: l'Asst cerca privati

L'Azienda socio-sanitaria ha deliberato l’indizione di una procedura per l’affidamento del servizio di supporto medico per il presidio ospedaliero di Merate per un periodo di 24 mesi

Due milioni di euro per il pronto soccorso: l'Asst cerca privati
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Due milioni di euro per il pronto soccorso del Mandic. Il primo dicembre scorso, l’Asst ha deliberato infatti l’indizione di una procedura per l’affidamento del servizio di supporto medico al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Merate per un periodo di 24 mesi, rinnovabile per altri due anni.

 

La vignetta del nostro cartoonist Giovanni Beduschi, che ritrae il direttore generale Favini nei panni di Babbo Natale

Due milioni di euro per il pronto soccorso del Mandic

La direzione generale ha optato, dunque, per ricercare nuovamente tra cooperative e privati qualcuno che possano rimediare alla carenza di personale, dopo che lo scorso marzo aveva affidato un servizio simile alla Med Right di Milano, il cui contratto scadrà a febbraio. Una decisione che costerà cara: due milioni e 261.462 euro, per la precisione, Iva esclusa.
Tra compenso medico orario e quello organizzativo, ogni ora coperta dal personale esterno che arriverà in supporto del pronto soccorso cittadino costerà 101,32 euro.
Un intero turno, dalla durata prevista di 12 ore, equivarrà ad un esborso di 1.215 euro. E i turni previsti, per i prossimi due anni, sono 1.860. In questo modo, si fa presto a superare i due milioni.

L'ospedale Mandic di Merate

Lo scorso novembre tentativo per evitare la spesa

Un tentativo di evitare la spesa, stando a quanto riportato nella delibera in questione, lo aveva fatto il direttore Paolo Favini lo scorso novembre: con nota rivolta a tutti gli enti del Sistema Sanitario Regionale, aveva richiesto la disponibilità di attivare una convenzione per la copertura di turni di pronto soccorso da parte di dirigenti medici specialisti in Medicina d’Urgenza.
Una decina di giorni dopo, però, a rispondere fu la sola Asst di Lodi, «la quale ha precisato - si legge nel documento - che non sarà possibile garantire alcuna copertura dei turni predefinita, ma solo consentire eventuali disponibilità individuali».
L’Azienda ha perciò ritenuto necessario procedere con una nuova procedura di gara che farà seguito a quella in essere con la Med Right, costata 471.727 euro e servita in parte a rimediare ad una situazione critica, segnalata alla direzione generale lo scorso maggio anche dal primario della Struttura Complessa di Pronto Soccorso.
Con nota del 16 maggio, il dottor Giovanni Buonocore faceva presente che la carenza di personale si sarebbe ulteriormente aggravata a causa dell’uscita di due dirigenti medici, avvenuta a settembre e rimpiazzati dall’ingresso di una sola figura di pari livello, ma a tempo pieno per i soli turni diurni. Non abbastanza per garantire a sufficienza la copertura che richiede il pronto soccorso dell’ospedale Mandic.
L’Asst si riserverà l’opzione di rescindere il contratto, anche solo per una parte dei servizi previsti, qualora dovesse rimediare alla problematica con mezzi propri. Cosa che al momento, considerata la carenza di medici su piazza, appare altamente improbabile.

Turni extra anche per i dipendenti

La carenza di personale continua a mettere in difficoltà il pronto soccorso di Merate.
Per tamponare il problema, dopo che nelle scorse settimane era stata avviata una procedura di affidamento esterno di un servizio di supporto al personale medico, l'Azienda socio-sanitaria lecchese ha proposto ai suoi dipendenti di attivare dei turni aggiuntivi da svolgersi fuori dall'orario di servizio.
Le ore di straordinario potranno essere svolte da dirigenti medici con rapporto di lavoro esclusivo e a tempo pieno dell'Asst di Lecco, che riceveranno un compenso pari a 60 euro l'ora, e dagli infermieri del Pronto Soccorso e della Rianimazione dei presidi di Merate e di Lecco, per 26 euro all’ora.
L'adesione, come precisa l'Asst nella comunicazione a firma del Direttore Gestione e Sviluppo Risorse Umane, la dottoressa Ilaria Terzi, è volontaria.

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