Isola e Valle San Martino, i farmacisti contro Arcuri: «Noi approfittatori? Vuole solo salvarsi la sedia, si vergogni»
Il presidente dell'Ordine della provincia, il dott. Ernesto De Amici, ha scritto una durissima lettera per rispondere alle parole del Commissario straordinario all'emergenza Covid. Il testo integrale.
È una lettera durissima quella scritta dal dottor Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti della Provincia di Bergamo, al Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. Una lettera nella quale De Amici risponde senza troppi giri di parole alle “accuse” di Arcuri dei giorni scorsi, secondo il quale i farmacisti si stanno comportando come dei «profittatori» riguardo il prezzo delle mascherine chirurgiche. Di seguito il testo della missiva, indirizzata anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Invitalia (società partecipata di cui Arcuri è presidente) e la Protezione Civile.
Farmacisti, la lettera integrale
Egregio dott. Arcuri,
Ho letto con sgomento le sue affermazioni riguardo al ruolo che lei attribuisce ai farmacisti circa la carenza di mascherine e con altrettanto disagio i goffi tentativi di correggersi senza smentirsi.
Per lei noi siamo gli approfittatori che speculano sulle sofferenze della gente, per i bergamaschi siamo quelli che hanno rinunciato ad ogni contributo per non interrompere la fornitura di ossigeno, lavorando, di fatto, gratis.
Eppure, siamo sempre gli stessi.
Allora quale è la verità?
La Sua visione distorta dal desiderio spasmodico di salvarsi la sedia (non la faccia, quella è perduta) oppure la realtà che i bergamaschi toccano con mano ogni giorno?
Ovviamente non pretendo che mi creda sulla parola, ma si informi presso la dirigenza dell’Ats di Bergamo.
E poi si vergogni