Il Fondo Aiutiamoci nel Lavoro prorogato di un anno e con nuove aree di intervento
Il patto si rinnova e si allarga anche ai cassaintegrati e ai fragili
"La grande dignità della persona e del lavoratore". Con queste parole il prefetto di Lecco Sergio Pomponio, nella mattinata di oggi, venerdì 2 dicembre 2022, alla presenza dei rappresentanti locali delle istituzioni e delle realtà produttive e sociali riunitesi alla Camera di Commercio di Lecco, ha sigillato il valore del Patto territoriale Aiutiamoci nel lavoro, presiedendone la sottoscrizione della proroga per tutto l’anno a venire.
Aiutiamoci nel Lavoro: il patto si rinnova e si allarga anche ai cassaintegrati e ai fragili
Maria Grazia Nasazzi (presidente di Fondazione comunitaria del Lecchese) e Guido Agostoni (presidente dell’Assemblea dei sindaci del Distretto lecchese) hanno tracciato il resoconto del Fondo, nato nel giugno del 2021 con il fine di affrontare sinergicamente le paventate ricadute occupazionali della crisi pandemica, aggiornando i presenti su quelli che saranno gli indirizzi futuri, e lasciando poi la parola di intervento e di relazione ad alcuni componenti del Gruppo Tecnico: Roberto Frigerio, per le organizzazioni sindacali, Vittorio Tonini (Confartigianato Imprese), Domenico Calveri (Caritas Ambrosiana).
Erogati 391.141 euro
Le risorse raccolte dal Fondo, infatti, ammontano a 1.172.933 euro, grazie ai contributi pervenuti dalle donazioni dei lecchesi, ma di queste sono state erogati 391.141 euro, suddivisi in diverse tipologie di contributi, a fronte del fatto che non si sono verificate le temute emergenze in campo lavorativa a causa della crisi Covid. Un residuo importante, quindi, di cui circa 650 mila euro il Gruppo Tecnico del Patto ha proposto di destinare ad una azione di proseguimento del Patto stesso, per l’anno a venire, su due fronti progettuali ben precisi: il sostegno alle persone disoccupate e alle persone in cassa integrazione (budget di 450 mila euro), interventi socio-occupazionali, con l’obiettivo in comune di favorire il recupero della capacità lavorativa e la formazione (stanziamento ipotizzato di 200 mila euro).
Guerra e crisi energetica
I fattori economici che hanno motivato i sottoscrittori del Patto territoriale per il lavoro a continuare l’iniziativa del Fondo, che si profila come vera e propria history case nel panorama nazionale, sono da individuarsi nelle conseguenze dell’impattante crisi energetica e delle dinamiche conflittuali internazionali e, soprattutto, nell’emergere sempre più sofferto del lavoro povero e di diverse situazioni di fragilità.
Il Patto territoriale del lavoro coinvolge a più livelli un gruppo rappresentativo del tessuto istituzionale, produttivo, sindacale e sociale della provincia lecchese, presente in sala a cominciare dalla presidente dell’amministrazione provinciale Alessandra Hofmann, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, i sindaci Elena Pirovano (Ello), Antonio Rusconi (Bellano), Marco Ghezzi (Calolziocorte) e Flavio Polano (Malgrate), tutte le associazioni di categoria, Plinio Agostoni (Confindustria Lecco - Sondrio), Daniele Riva (Confartigianato Imprese Lecco), Lorenzo Riva (Camera di commercio Como – Lecco) e di volontariato.
Aiutiamoci nel Lavoro: un documento di prospettiva
“Il Patto – ha commentato il dottor Pomponio – è un documento di prospettiva.". Nonostante uno scetticismo iniziale, dettato da difficoltà normative, il prefetto si è poi convinto della validità e del valore del contributo di idee, di progetti, di istituzioni che ha dato vita al Patto: "Ha una impostazione fatta talmente bene – ha concluso nel suo intervento - che è ipotizzabile possa essere proseguito per i prossimi anni. Possiede la caratteristica virtuosa del territorio e sono orgoglioso di sottoscriverlo".
Elena Ornaghi