In piazza

Violenza sulle donne, flash mob del gruppo Ora Basta

All'iniziativa hanno partecipato anche gli studenti dell'Istituto Viganò e del Liceo Agnesi

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Basta violenza sulle donne. Lo ho chiesto a gran voce chi nella mattinata di sabato 26 novembre ha partecipato al flash mob organizzato dal gruppo "Ora Basta" di Merate.

Violenza sulle donne, in piazza anche gli studenti meratesi

Oltre 300 le persone presenti. Donne e uomini, giovani e anziani, uniti in un lungo cordone umano che si è disteso tra Piazza Prinetti e via Carlo Baslini. Ognuno stringendo tra le mani una gerbera rossa, come rosso è il colore che da tempo ormai caratterizza la giornata contro la violenza sulle donne e le manifestazioni ad essa collegata. E simbolica è stata anche la partecipazione all'iniziativa da parte degli studenti dell'Istituto Viganò e del Liceo Agnesi.

La spirale dalla quale poi, durante il flash mob, è partita la catena umana che ha raggiunto la zona della fontana, dove tutte le 300 gerbere preparate per l'occasione sono state riposte in alcune casse, è incominciata proprio da loro, dai quei giovani che dovranno portare avanti in futuro battaglie come quelle del gruppo "Ora Basta", sempre che ce ne sarà ancora il bisogno.

 

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Amalia Bonfanti: quest'anno abbiamo registrato un exploit di casi

Oggi, purtroppo, i dati raccolti da associazioni come l'"Altra metà del cielo" di Merate, che accoglie e sostiene donne vittime di violenza, sono ancora dati in crescita. "Purtroppo stiamo operando tanto – ha commentato il presidente Amalia Bonfanti - Quest'anno, in particolare, abbiamo registrato un exploit di richieste, in tutto 130 fino a novembre, che da un lato ci conforta perché significa che le donne si fidano di noi, ma dall'altro significa che molte di noi sono ancora vittima di violenze".

Le volontarie dell'associazione L'Altra metà del cielo

130 sono le donne che si sono rivolte agli sportelli dell'Altra metà del cielo, ha spiegato Bonfanti, mentre 15 (con 16 minori) sono quelle entrate quest'anno nelle case di pronto intervento in tutta la provincia di Lecco. L'associazione è infatti l'unica nel lecchese a fornire un supporto di questo tipo. Nove, con 11 minori, sono invece le donne che sono entrate in case di seconda accoglienza. "L'appello che voglio lanciare in occasione di questo flash mob è questo: per uscire dalla violenza, per non tornare da chi le sta uccidendo, le donne hanno bisogno di un lavoro e di una casa. Perciò chi è in grado di offrire anche solo uno di queste due cose si faccia avanti attraverso di noi" ha concluso Bonfanti.

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