Una lunga tradizione

La notte della Gibiana nel meratese

La credenza vuole che sia la famosa festa contadina di inizio anno che attira le forze della natura e migliora i raccolti

La notte della Gibiana nel meratese
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Come da tradizione è in arrivo la notte della Gibiana fissata per l'ultimo giovedì di gennaio. La credenza vuole che sia la famosa festa contadina di inizio anno che attira le forze della natura e migliora i raccolti.

La notte della Gibiana

L'ultimo giovedì di gennaio è il giorno, anzi la notte della Gibiana. L'origine del nome è incerta: secondo alcuni il nome indicherebbe le feste contadine di inizio anno per attirare le forze della natura che, secondo la credenza popolare, condizionano l'andamento dei raccolti. Un appuntamento tradizionale e molto amato nel Lecchese: non a caso sono diversi gli eventi in programma.

Merate

Barzago

Cremella

Gibiana/Giubiana/Giübiana/Gineè

La Giubiana, Festa della Giobia o Gibiana è una festa tradizionale molto popolare in Lombardia, particolarmente in Brianza, nel Lecchese nel Varesotto e nel Comasco. Tendenzialmente l'ultimo giovedì del mese di gennaio vengono accesi dei grandi falò (o roghi) nelle piazze e bruciata la Gibiana, un grande fantoccio di paglia vestito di stracci. Il rogo assume valori differenti a seconda del luogo in cui ci si trova.

Il nome muta a seconda della località e in particolare può diventare: Gibiana nella zona di Monza e Giubiana/Giübiana/Gibiana nella zona di Lecco, Erba e nella provincia di Como.

La filastrocca della Gibiana

"Racconta una storia di tanto tempo fa
che c'era un re cattivo che voleva una città.
L'aveva circondata con i suoi uomini migliori
ma non riusciva a entrare e perciò restava fuori.
In quella città viveva la Giubiana,
una donna vecchia e brutta che sembrava una befana;
aveva un naso grosso ed un bitorzolo sul mento,
nel cuore il desiderio di fare un tradimento.
Una notte di nascosto andò dal re cattivo
e gli diede le chiavi per l'attacco decisivo.
così il re entrò a mezzanotte su per giù
e conquistò il paese, il paese di Cantù.
Quando se ne fu andato il feroce tiranno,
presero Giubiana, autrice dell'inganno;
la bruciarono in piazza perché aveva tradito,
la bruciarono sul rogo dove il fuoco è garantito.
A noi questa storia piace solamente
se pensiamo che Giubiana non era una donna veramente
ma era l'inganno, la menzogna e il doppio gioco
ed è per questo che ogni anno ci divertiamo a darle fuoco"

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